Boom della fiction, "vale" 380 milioni

Leone, presidente dell'Apa: "L'audiovisivo è un mercato da 1 miliardo"

Boom della fiction, "vale" 380 milioni

«Questa è la storia di un successo. La risposta migliore al disfattismo imperante». E la soddisfazione di Giancarlo Leone, nel presentare il primo rapporto sull'audiovisivo, ieri a Roma davanti al «gotha» dei produttori italiani, è fatta di numeri precisi. Non quelli dell'audience, una volta tanto; ma quelli della produzione industriale di un settore (spiega il presidente dell'Associazione Produttori Audiovisivi) «che in controtendenza con molti altri dell'economia nazionale, è in continua e clamorosa crescita». E i numeri parlano di un vero e proprio «boom»: il giro d'affari attorno alla filiera dell'audiovisivo nel suo complesso ha infatti raggiunto quota 1 miliardo; al suo interno la fiction assorbe il 38 per cento del mercato, con un valore compreso fra i 360 e i 380 milioni di euro, mentre animazione, intrattenimento, talk show e documentari si muovono fra i 310 e i 340 milioni. «Questo è stato possibile dall'estensione del tax credit anche al prodotto televisivo spiega Leone -. Oltre che all'aumentata qualità delle fiction italiane». La quale è sempre più apprezzata dai mercati stranieri: le coproduzioni che nel triennio 2015-17 erano solo una decina, in quello dal 2018-20 sono 25; e titoli come I Medici, Montalbano, Gomorra, L'amica geniale, La Porta Rossa, Rocco Schiavone, Suburra, The Young Pope sono stati vendutissimi in tutto il mondo. «Mentre il 2019 si presenta già ricco di altri titoli già molto richiesti: Gheddafi, prodotto da Palomar, Leonardo e i Diavoli da Lux Vide, Les Italiens da Lucisano, Il regno da Cattleya».

Tanto successo spinge naturalmente ciascun broadcaster a continui aggiornamenti produttivi: nelle parole dei rispettivi rappresentanti, la Rai annuncia che istituirà dieci «direzioni di contenuti» che si occuperanno specificatamente di altrettanti settori (quelle per i nuovi format e i documentari sono già state istituite); la fiction Mediaset punterà sempre più sulle produzioni originali; Sky invece affiancherà l'offerta on demand a quella tradizionale, e film dal sapore più popolare (una serie di titoli con Paola Cortellesi) alla fiction sofisticata che le è abituale.

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