Dalle saghe irlandesi all'Europa dell'Est

Il teatro Due di Parma è l'unico teatro pubblico che con pochi mezzi allinea a ogni stagione una vasta scelta di spettacoli che vanno dalla riscoperta di un repertorio scomparso alla più stimolante drammaturgia contemporanea. Come in questa novità, Gyula una piccola storia d'amore, che ci presenta il ritratto di una piccola provincia dell'Est Europa alle prese con i tempi nuovi. Ma intendiamoci, non si tratta di un testo politico, bensì di una riflessione ironica sui mutamenti imposti dal costume. Nel bar dove si svolge l'azione incontriamo la tipologia spicciola di una piccola città. Dove gli operai di una segheria di cui si teme l'imminente chiusura impiegano un ragazzino down, il Gyula del titolo, a fargli contare i tronchi che vengono abbattuti. Né manca un violinista disoccupato nei panni di un intellettuale in crisi. Mentre l'unica radio che si collega col resto del mondo finisce per trasmettere un concorso a premi di musica classica che premierà il povero Gyula, destinato a diventare l'idolo di questa umanità che ricorda certe saghe irlandesi primo Novecento. In una bella rappresentazione che per merito dell'autore-regista Fulvio Pepe e del bravissimo cast ci regala il piacere di una serata intelligente.

È d'obbligo citare Ilaria Falini perfetta nel ruolo di Gyula, Pietro Bontempo patetico sognatore innamorato del suo violino, Gianluca Gobbi nel ritratto a tutto tondo del caricaturale Bogdan e la veterana Orietta Notari nel ruolo della madre di Gyula.GYULA UNA PICCOLA STORIA D'AMORE - Milano, Teatro Elfo Puccini, dall'8 al 20 marzo.

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