"E adesso faccio Boom! con il mio quiz porto ritmo sul Nove"

Il conduttore da lunedì sul canale Discovery con un nuovo gioco. «Mi sento ringiovanito»

"E adesso faccio Boom! con il mio quiz porto ritmo sul Nove"

Portare una boccata d'aria alla tv generalista italiana, questa è la sfida di Canale 9, ex Deejay Tv. Creare un canale internazionale, innovativo, sperimentale con volti il più popolari possibile. Popolarissimi in questo caso. Discovery si gioca l'asso Max Giusti e punta sul game (di qualità), dal titolo che è un programma: Boom!. In onda da lunedì (per tutta la settimana, alle 20.20), è un format prodotto da Endemol e già fortissimo in Europa e Stati Uniti. «Un prodotto adrenalinico, di quelli che ti tengono incollato alla sedia», racconta il conduttore, «Ho sudato come un pazzo nel registrare le prime puntate, ha un ritmo unico nel panorama dei giochi televisivi. Da tempo volevo condurre un game d'importazione che mi convincesse, l'ho trovato. E credetemi, tra qualche anno alla porta di questa rete ci sarà la fila di conduttori».

Ma com'è questo Boom!?

«Un game a squadre in tre round con domande multiple e libere. Chi sbaglia la risposta viene investito da una bomba di liquido colorato. Come in Caduta Libera. Quando i concorrenti vengono puniti fisicamente il pubblico si diverte sempre...»

Dopo 14 anni in Rai eccolo a Canale 9. Come la vive?

«Come il primo giorno di scuola. Mi sento elettrizzato. Questo show mi ha ringiovanito di dieci anni. Sarò come sono a teatro, cioè più sadico, sagace, tagliente. Più libero. Questa è la conduzione che mi rappresenta di più. Lo stile che mi è stato richiesto per molti anni, pur non rinnegandolo, mi rispecchiava relativamente. Un mio difetto? Seguire troppo i consigli di autori. Nove e Endemol, invece, volevano me e la mia competenza. E questo gli darò».

La gente si affezionerà al suo programma?

«Ci vorrà molto tempo perché quella è l'ora dell'abitudine. La gente in quel momento ha il dito pronto a digitare i soliti canali, per seguire Affari Tuoi, che ho condotto per cinque anni e a cui devo moltissimo, e Striscia».

Non mi dica che li vuole sfidare..

«Se rubo un punto di qua e uno di là e faccio il 2%, vado in motorino su una ruota sola davanti a Viale Mazzini. A parte gli scherzi, so che partiremo con ascolti bassissimi, ma a novembre valuterò i primi risultati. Anche quando è nata La7 nessuno pensava avrebbe raggiunto certi numeri...»

A proposito, lei a La7 ha rischiato di andarci nel 2012. L'avrebbero coperta di soldi..

«Un milioncino di euro circa all'anno. Ma rinunciai perché l'ultimo giorno di mercato mi contattò l'allora direttore generale della Rai, Lorenza Lei. Mi fece sentire importante ho saputo che te ne vai, qui da noi hai fatto un ottimo lavoro e in 48 ore mi propose un contratto biennale, che comprendeva Affari tuoi e una prima serata. Non mi sono mai pentito di aver scelto la Rai. E magari in futuro ci tornerò, parlo anche della radio».

A proposito, dopo anni di Supermax e Cattive Compagnie, non è nel nuovo palinsesto di Radio2.

«Succede. Mi sono arrivate proposte non soddisfacenti. Non mi sentivo più bandiera di Radio 2. Io non sono un semplice speaker e mi muovo solo con un progetto artistico che mi soddisfa. Magari, in futuro...»

Sta per scontrarsi con Affari tuoi. Ora può dirlo. Qual è la verità, se n'è andato lei, l'hanno cacciata loro?

«La verità è che non si può essere sempre in onda. La Rai non è mia, è dei cittadini. Poi quest'anno sarò ancora a Quelli che il calcio su Raidue, una rete a cui devo molto. Mi sento un battitore libero e voglio rimanere tale».

Infatti lei non ha mai nascosto di essere di sinistra. L'Espresso l'ha etichettata come «renziano».

Sarebbe stato il suo momento, in Rai...

«Mio papà era metalmeccanico, mio nonno un artigiano. Sono contro sanità privata e acqua privata, sono cattolico e lavoro insieme alla comunità di Sant'Egidio. Mi sento un po' un comunista francescano»

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