In tv proprio non voleva tornarci. «Non ne ho per forza bisogno. E la tv campa benissimo anche senza me». Ha detto sempre «no» ad innumerevoli progetti che il direttore di Raitre Stefano Coletta, implacabile nell'insistere e impermeabile ai rifiuti, continuava a sottoporle. Infine il format (non a caso) spagnolo Mi casa es la tuya, prodotto con la Ballandi Arts, l'ha colpita. E finalmente da giovedì Raffaella Carrà debutterà nel prime time di Raitre (ne occupò solo la mattina dieci anni fa) con A raccontare comincia tu. Sei interviste di un'ora e mezza l'una, «cuore a cuore» con altrettanti miti del nostro spettacolo.
Nata attrice e celebre showgirl, lei s'era già dimostrata abile intervistatrice in Pronto Raffaella.
«Ma queste sono tutt'altra cosa. Sono incontri intimi, con l'umanità più nascosta delle celebrità. Le ho fatte a casa loro o nei luoghi che più amano. E mi ci sono preparata su centinaia di pagine di loro biografie».
La serie aprirà giovedì con un fuoriclasse...
«Fiorello. Un incontro scintillante. Avevo idee precise su cosa dirci, ma lui mi ha travolta, perché lui fa così. Esempio: s'è inventato il Tuca Tuca degli anziani, da ballare seduti sul divano, per aggirare sciatiche e cervicali. Poi s'è creata fra noi un' intimità impensabile. E ci siamo detti cose che mai mi sarei aspettata».
Con chi ha trovato maggiore confidenza?
«Con Sophia Loren, nella seconda puntata. Per quarant'anni avevo cercato d'incontrarla. Invano. Così per prima cosa le ho chiesto: Ma ce l'avevi con me?. E anche all'inizio dell'intervista mi sfuggiva, negava le cose che lei stessa ha dichiarato. La cotta per Cary Grant, ad esempio: continuava a dire no, no, no. Allora l'ho sgridata. E lei: Che mo' c'appiccichiamo?. Ora lei mi chiama sorellina. Io le voglio un bene da matti».
Anche Paolo Sorrentino è stata una sua scelta.
«Si. Volevo sgridarlo per aver scelto la mia canzone A far l'amore comincia tu come commento a quell'incontro di tipacci che si drogano in La grande bellezza. E per sette minuti di fila! Io, che non vado nemmeno alle feste. Comunque lui è stato un tesoro. Mi ha fatto gridare action! sul set di The new Pope».
Chi l'ha messa più in soggezione?
«Riccardo Muti. Era in cima alla mia lista. Ma ho commesso un errore. Prima d'intervistare qualcuno non voglio incontrarlo. Se stavolta l'avessi fatto ne avrei avuto meno paura. E avrei scoperto prima un incredibile contrasto: lui è il monumento della classica che tutti sanno. Sua moglie Cristina invece, adora (e frequenta) il rap. E poi con Muti ho in comune un'infanzia dominata da una madre severa ed esigente».
Un personaggio cui ha pensato e rinunciato subito?
«Mina. Mi sono detta: perché dovrebbe interrompere la sua assenza per me? Cosa le porterebbe che già non abbia? La metterei solo nell'imbarazzo di dirmi di no. Roberto Benigni, invece, è stato lui a dirmi no. Ma solo perché sta girando il Pinocchio di Garrone».
Poi ci sarà il giocatore della Juventus, Leonardo Bonucci.
«Avevamo pensato a Ronaldo; ma temo che non basterebbero le intere finanze di Raitre. Nelle interviste i calciatori sono costretti a fare i diplomatici; una noia tremenda. Bonucci invece è stato adorabile. Per lui sono stata alla Continassa. Madonna come sono magri, questi calciatori! Li tengono davvero a stecchetto!».
Maria De Filippi è l'ultima della lista.
«Sì: e qualcuno ha già scritto Così faranno pace. Ma perché: quando ci ho litigato? L'ho incontrata una volta sola, ai Telegatti 15 anni fa... L'ho invitata e lei ha risposto (imita voce ed 'erre moscia della De Filippi n.d.r.) Sono molto contenta di venire. Se lei m'invitasse ad Amici? Dovrei pensarci. Dovunque vada mi chiedono Perché non ci canta qualcosa? Perché non ci fa un balletto?. Ma ormai io ho un'età...»
A vederla non si direbbe.
«Guardi che oramai sono grandina, eh? Ho lavorato tutta la vita. Ho avuto soddisfazioni superiori a qualsiasi aspettativa. Oggi mi occupo dei figli di un mio fratello che non c'è più. Viaggio molto. Mi riposo. Sono serena. Ormai solo la curiosità può spingermi a tentare nuove avventure.
Ma queste mi portano anche lo stress. E lo stress lo reggevo meglio quand'ero giovane e spavalda. Però ho una fortuna. Mi basta schiacciare un bottone e tornare Raffaella Pelloni. E con quell'altra non ho più nulla a che fare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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