Febbe da croisette: "Reality" più che riuscito

Molti i curiosi a Cannes che cercavano quel volto tra la folla, ma a quanto pare non si è presentato. Purtroppo, se vogliamo trovare la nota amara del "Reality" è la filosofia che lascia trapelare

Febbe da croisette: "Reality" più che riuscito

Stiamo parlando di attori apparentemente normali, tanto normali da sembrare surreali con una sola eccezione, Luciano (Aniello Arena), un carcerato di 40 anni che è in prigione da 20, ma attore nella fortezza del penitenziario di Volterra. Molti i curiosi a Cannes che cercavano quel volto tra la folla, ma a quanto pare non si è presentato. Purtroppo, se vogliamo trovare la nota amara del "Reality" è la filosofia che lascia trapelare:"Nulla cambia in Italia, siamo tutto dei reduci.... In ogni caso il film parte, come racconta lo stesso Garrone da una storia vera, ossia la "sindrome del Grande Fratello", cioè quell'ansia di volere partecipare a quel programam televisivo un po' per ossessione e un po' per depressione. Un modo per uscire allo scoperto, per raccontare e farsi raccontare. "Sono partito da questo meccanismo psicologico e ho lavorato per farne una metafora. Nessuna voglia di denuncia ne sociale ne politica. Non è nemmeno un film contro quel programma, non so se ancora oggi ha l'audience di prima e non sono stato neanche uno spettatore così fedele. Mi piaceva l'idea di raccontare l'aspetto dell'illusione, dell'artificialità che vince sulla realtà e che arriva a stravolgere le persone. Il set l'ho ricostruito per puntando sui luoghi, sulle merci che questi luoghi contengono, non perchè questi abbiano una storia. L'artificio è il nuovo che avanza e per raccontarlo ho usato il volto e il senso disincantato di uno come Coppola che proprio perchè recluso, aveva su se stesso il bagaglio del passato, del presente e del futuro, uno che si stupisce ancora per qualcosa che non ha mai visto, ossia tutto ciò che non fa parte della sua quotidianità". Trafficcone, ciarlatano ma innamorato della sua famiglia, spinto dalla famiglia stessa che ama fare ridere e con la quale si diverte a improvvisare e recitare e in quel casting che gli sarà fatale vende anche la pescheria e finisce i suoi risparmi attendendo una telefonata che non arriverà mai fino a portarlo alla pazzia pura. Nella "Casa" entreà solo di nascosto mentre partecipa alla Via Crucis durante un pellegrinaggio a Roma. Sarà crocefisso anche lui e anche lui avrà la sua resurrezione, ha detto il regista, perchè in effetti il finale è aperto, lascia tante interpretazioni... "Nella storia vera il protagonista da cui sono partito - continua Garrone - in realtà non finisce pazzo, anzi rinsavisce, perchè mi sa che qualcuno gli ha cambiato canale".

Nell'era del consumismo la televisione spazzatura è il Paese dei Balocchi, gli italiani sembrano poco svegli nel capire i meccanismi che si nascondono dentro queste trappole, eppure di trappole gli italiani ne hanno conosciute tante, ma ancora oggi ci si illude che la crisi non esiste e se esiste è colpa di tutti e di nessuno.

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