«Ecco qui la mia Yoko Ono». Ride e scherza, Biagio Antonacci, pochi minuti di salire sul palco milanese di San Siro quando si presenta con una sua fan agèe arrivata apposta da una città «a metà fra Tokyo e Osaka». Camerino. Eros Ramazzotti è passato qui fuori poco prima, Laura Pausini chissà dov'è mentre nello stadio ci sono già quasi tutti i cinquantamila ad aspettarli: poi loro tre duetteranno in quello che è un happening del pop, roba che presto diventerà un dvd e molto probabilmente (anzi diciamo pure sicuramente) anche uno special su Raiuno.
«Eh già, inizio la stagione dei concerti in questo tempio della musica», spiega lui, che l'altro giorno all'Arena della Vittoria di Bari si è ritrovato di fronte un pubblico che cantava tutte le canzoni a memoria, quasi fosse una lezione corale. In effetti, il repertorio di Antonacci, che è un pop molto pop, ben costruito e seducente al punto giusto, è quasi fatto apposta.
Però, caro Antonacci, di solito gli artisti cantano negli stadi molto tempo dopo l'uscita del disco. Mentre L'amore comporta è uscito da poco.
«Quasi quasi mi sto convincendo di essere diventato come certi musicisti più vecchi di me, che attirano pubblico a prescindere dall'uscita delle nuove canzoni».
Qui a Milano un po' dipende anche dal fatto che i suoi ospiti sono Laura Pausini ed Eros Ramazzotti.
«Con Laura c'è un'amicizia e un rapporto che dura da anni. Abbiamo scelto di cantare una versione molto latinoamericana di Quanto tempo e ancora, nella quale mi ha anche consigliato due frasi in spagnolo. E poi abbiamo preparato una versione molto rock di Convivendo. So che lei ha un'anima rock e quindi le è piaciuto molto venire a patti con certe sonorità. E poi ho voluto Eros. Beh Eros...».
Scusi?
«Quando facevo ancora il geometra a Rozzano e ascoltavo i suoi brani, volevo diventare come lui. Perciò ho voluto cantare a San Siro i suoi due primi successi, Una storia importante e Adesso tu. Per me è una sorta di consacrazione. La dimostrazione che, dopo tanta fatica, alla fine si riescono a coronare tanti sogni, cazzarola».
Per chi ama il pop di casa nostra, il trio Pausini Antonacci e Ramazzotti che canta Tra te e il mare a San Siro merita la standing ovation.
«Se escludiamo una apparizione al Festival di Sanremo, loro due non hanno mai cantato insieme. E questo brano, che è diventato indubbiamente un successo in tutto il mondo, è stato il modo migliore per cementare un rapporto lungo vent'anni. Quando eravamo in prova ed Eros ha attaccato la sua strofa, io e Laura ci siamo guardati come a dire: ecco ciò che ci mancava».
Antonacci, qui c'è un palco molto sobrio ed essenziale, e passerelle fino in mezzo al pubblico: uno show molto arrembante.
«E difatti ho voluto tre chitarre, ho tolto i fiati e ho pure scelto di non avere coristi. Tanto io corro moltissimo durante lo show... Dopotutto ho deciso di fare un concerto molto particolare».
Detto così sembra un mistero.
«Il disco è uscito da poco e quindi la scaletta racconta la mia storia. È una sorta di concerto autobiografico, con i brani che disegnano la mia carriera da quando ero nessuno fino a ora che in qualche modo ho messo tante canzoni da parte».
E ora?
«Sto già scrivendo per il prossimo disco.
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