"Franchino era buono, se non avesse incontrato l’eroina sulla sua strada sarebbe stato tutto diverso", si è commosso Giorgio Panariello a Domenica In nel ricordare la figura del fratello morto a soli 50 anni nel 2011. L'attore comico è stato ospite di Mara Venier nella trasmissione della domenica pomeriggio di RAI Uno e ha ripercorso il doloroso momento della morte del fratello.
Un periodo difficile e buio che però lo ha spinto, a nove anni di distanza di tragici fatti, a scrivere un libro dedicato proprio a Franco, "Io sono mio fratello", in uscita il 3 novembre. "Ho scritto il libro per lui - ha raccontato a Domenica In Panariello - perché tutti sapessero la verità. Non è andato via per un’overdose".
Per tutti, parenti e amici, Franco Panariello morì per un'overdose di eroina. Ma la storia custodita e raccontata oggi da Giorgio Panariello è un'altra e nasconde una realtà ben più tragica. Quella fatta di solitudine, di paura e di egoismo: "Franchino era buono, se non avesse incontrato l’eroina sarebbe stato tutto diverso. Quella notte non è morto per la droga ma per il freddo, è morto per ipotermia". L’uomo, 50 anni, ebbe un malore durante una cena con alcuni amici che, impauriti, lo lasciarono solo sul lungomare di Viareggio. Franco Panariello fu trovato cadavere la notte di Santo Stefano, in un'aiuola di Viareggio. A dire a Giorgio della morte del fratello fu Carlo Conti, come rivelò Panariello in un'intervista di alcuni anni fa a Vanity Fair: "La mattina del 27 mi sono svegliato, ho acceso il cellulare e ho visto che alle 8.30 mi aveva cercato Carlo Conti. Carlo aveva saputo di Franco da un'amica poliziotta di Viareggio che, non sapendo come rintracciarmi, aveva avvisato lui. Quando ho saputo, la mia prima reazione è stata di rabbia: Franco, giurandomi che aveva smesso per sempre, mi aveva preso per il culo ancora una volta. Questo ho pensato lì per lì, anche se poi l'autopsia ha confermato che, prima di quella sera era davvero pulito".
L'idea che forse Franco si sarebbe potuto salvare, se solo qualcuno avesse chiamato il 118, ha tormentato per anni Giorgio Panariello.
L'attore comico, che con i suoi spettacoli e i suoi film regala sempre un risata, ha svelato di esser stato lui stesso tentato dalla droga: "Nel corso della mia vita ho avuto la sua stessa disperazione ed anch’io ho rischiato di cadere nella trappola degli stupefacenti. Mi son fermato in tempo".
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