"I film che esorcizzano" di Maurizio Cabona

Ci sono film che contribuiscono al movimento delle idee, comeL'esorcista di William Friedkin (dvd Wb), apparso non a caso in un'epoca nella quale le idee contavano. Girato a Washington, nel quartiere di Georgetown nell'autunno 1972; presentato in anteprima negli Stati Uniti nel giugno 1973, ma uscito per il pubblico solo a fine anno (nella primavera 1974 in Italia), il film è tratto dal romanzo omonimo di William Blatty, ispirato a un fatto di cronaca accaduto nel Maryland del 1949.

Lo stesso Blatty aveva scritto la sceneggiatura, proponendola alla Warner Bros. Sperava che il successo di Rosemary's Babydi Roman Polansky (1968) originasse un filone demoniaco. E fu così, ma non solo per ragioni di cassetta: forse Paolo VI non salvò la Chiesa ricordando ai fedeli, in un celebre discorso dell'estate 1972 l'esistenza del diavolo, ma almeno contribuì alla carriera di Blatty e a quella di Friedkin (che intanto aveva vinto l'Oscar per la regia con Il braccio violento della legge).

In perfetta sincronia con l'attuale vacanza della sede papale, il quarantennale dell'Esorcista viene ricordato oggi in questa chiave oggi a Piacenza (h 21, galleria Biffi, via Chiapponi 29, tel. 0523/172.04.08) dal critico cinematografico e saggista Maurizio Cabona nella conversazione sul cinema dell'orrore intitolata “Fare soldi facendo paura”.

Sul demonio il cattolicesimo s'è nutrito di riferimenti biblici e di trovate dogmatiche più recenti: il purgatorio, per esempio, venne escogitato da un un concilio medievale... Ma l'inferno è più terrificante e seducente del purgatorio e meno noioso del paradiso. E lo si nota non solo dalla Divina commedia.

Nel Cielo può attendere di Ernst Lubitsch (1943), il diavolo è un gentiluomo che attende le anime dannate (quella di riguardo, almeno) in tight. E che si riserva di destinarle altrove, se è il caso. Ora Friedkin non è Lubitsch e il suo Esorcista è solo un film dell'orrore meglio riuscito di altri. Alla sua comparsa – si era in epoca sessantottarda - L'esorcista parve reazionario ad alcuni: la trasgressione è infatti rappresentata dal demone Pazuzu, che ha preso possesso del corpo di una ragazzina, ma alla fine egli viene cacciato...

Ma si può notare gli esorcisti non sopravvivono: a uno cede il cuore e l'altro si uccide, commettendo il solo peccato irredimibile per un cristiano. Ovvero L'esorcistarispecchia il realismo di Friedkin, che non crede nella bontà di nessuno. Proprio come non ci crede Pazuzu.

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