La Liguria chiede l'esclusione di Junior Cally: "Fuori da Sanremo"

Il consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno per chiedere di ritirare l'invito al rapper: "Condanniamo messaggi violenti e sessisti"

La Liguria chiede l'esclusione di Junior Cally: "Fuori da Sanremo"

Non c'è pace per Junior Cally, finito nella bufera per i contenuti deplorevoli di alcune sue canzoni. Si tratta di testi "sboccati e violenti sulle donne", che hanno scatenato l'ira generale in tutta Italia. Nel coro delle critiche si è aggiunta anche la Liguria: il consiglio regionale questa mattina ha approvato all'unanimità un ordine del giorno per chiedere alla Rai di "ritirare immediatamente l'invito al trapper romano a partecipare al 70esimo Festival della canzone italiana". Il documento è stato condiviso da tutti i gruppi: tra i primi firmatari vi sono Francesco Battistini, consigliere di Linea Condivisa, e Franco Senarega, il capogruppo della Lega.

Nello specifico si è impegnato il presidente della Regione Giovanni Toti a "esprimere pubblicamente ferma condanna nei confronti dei messaggi violenti e sessisti diffusi nella produzione musicale del trapper". Alla Rai inoltre è stato chiesto che "durante il festival non venga menzionato in alcun modo il trapper escluso ma venga trasmesso ogni sera un messaggio chiaro, forte e univoco contro la violenza di genere e le discriminazioni sessuali".

Le polemiche

Intanto è scattata una petizione su Change.org: l'iniziativa è stata lanciata dai docenti del Liceo Scientifico Nicolò Palmeri di Termini Imerese. Il rapper è conosciuto per i suoi video clip nei quali "insulta le donne attraverso un linguaggio sessista becero, oltraggioso e pericoloso". In particolare nel mirino è finito il brano "Strega" in cui si legge: "L'ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C'ho rivestito la maschera". Parole intonate mentre Junior Cally "si muove minacciosamente di fronte ad una ragazza legata mani e piedi ad una sedia con un sacchetto sulla testa". Nell'argomentazione della petizione c'è scritto: "Noi, con la sua esclusione dalla kermesse sanremese, ribadiamo che la violenza sulle donne deve essere combattuta pubblicamente ed esplicitamente soprattutto a livello culturale e che i media hanno in questo un ruolo fondamentale, affinché il lavoro quotidiano degli educatori non venga vanificato in nome delle leggi del mercato".

Sulla vicenda era intervenuto il centrodestra compatto, con Matteo Salvini che ha specificato di prendersela non tanto con il cantante ma con Amadeus: "È pagato centinaia di migliaia di euro dai contribuenti italiani per selezionare il meglio della musica italiana".

Il leader della Lega non ha risparmiato frecciatine nei confronti della Rai: "Col signor Salini pagato profumatamente per fare l'amministratore delegato della Rai, non avete vergogna? Se uno sbaglia chiede scusa e torna indietro".

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