L'ispettore Tibbs simbolo dell'antirazzismo

Che anno magico il 1967 per il neottantenne Sidney Poitier. Prima il celeberrimo Indovina chi viene a cena? di Stanley Kramer, premiato con due Oscar (sceneggiatura originale e statuetta a Katharine Hepburn), poi questo meno noto, ma non meno avvincente La calda notte dell'ispettore Tibbs (in onda stasera su Sky Classics alle 21.00). Un eccellente poliziesco, che di statuette ne ebbe ben cinque: film, sceneggiatura non originale, montaggio, suono e premio al superbo coprotagonista Rod Steiger, con Poitier ancora a bocca asciutta. Siamo a Sparta, stato del Mississippi. In piena notte un agente di ronda s'imbatte nel cadavere di un industriale che conta. E subito nella rete del capo della polizia, lo sbrigativo Bill Gillespie (Rod Steiger), cade un elegante signore nero appena sceso dal treno. Portato in guardina senza convenevoli, l'uomo si presenta, suscitando non poco imbarazzo: sono Virgil Tibbs (Sidney Poitier), ispettore della polizia federale di Filadelfia. La vedova della vittima, la signora Colbert (Lee Grant), visto che lo sbirro locale non combina nulla, chiede che sia proprio quello foresto a guidare le indagini. Ma l'altro non intende farsi pestare i piedi dal primo venuto.

Di un irritante color cioccolato, per di più. Norman Jewison dirige con classe un film vigoroso e psicologicamente sottile, dove la trama gialla è tenuta in secondo piano rispetto alla denuncia sociale, leggi razzismo. Mezzo secolo dopo, niente è cambiato.

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