Il «Mein Kampf» sui banchi di scuola in Baviera

E intanto esce un saggio in 4 volumi sulla vita di Hitler giorno per giorno

Il «Mein Kampf» sui banchi di scuola in Baviera

Fino a ieri era un testo tabù, domani sarà materia scolastica. Presto il Mein Kampf sarà oggetto di studio in Baviera. Lo spiega al Giornale il deputato verde Sepp Dürr, promotore di un'interrogazione per sapere dal governo di Monaco come intende portare il manifesto di Hitler sui banchi di scuola. Il voto del Landtag è in programma per il 10 maggio ma Dürr anticipa un consenso trasversale alla sua interrogazione: «Il ministro statale della Cultura, Ludwig Spaenle, mi ha già scritto nei giorni scorsi per confermare l'istituzione di un gruppo di lavoro. L'obiettivo è la stesura di linee guida per aiutare gli insegnanti a spiegare il testo agli studenti». Le prime lezioni con la versione annotata del Mein Kampf nelle scuole bavaresi sono previste da settembre e «saranno rivolte agli studenti di almeno 15 anni». Non è una novità da poco per un Paese che fino a ieri ha vietato per legge la diffusione del testo: fino al 31 dicembre del 2015 il governo di Monaco era l'unico detentore dei diritti d'autore di Hitler e la sua ripubblicazione era ufficialmente verboten. Nel 2009 la svolta: il Libero Stato di Baviera incarica l'Istituto per la storia contemporanea (Ifz) di Monaco di curare un'edizione annotata di Mein Kampf, che ne spieghi le origini e il contenuto propagandistico. Il tomo da duemila pagine e 3.700 note critiche arriva in libreria a gennaio di quest'anno ed è subito best-seller: 55 mila copie vendute in poche settimane. L'opera continua però a dividere. Se l'ex presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi, Charlotte Knobloch, trova il carico di odio del testo poco adatto ad un'aula scolastica, Dürr è fra quelli secondo cui «è da venti anni che la democrazia tedesca è matura abbastanza per leggere il Mein Kampf». Contento è anche Josef Kraus: il presidente dell'associazione degli insegnanti tedeschi crede nell'approccio critico al manifesto ideologico hitleriano per «immunizzare» i giovani. «Troppi paesi sono in preda all'estremismo politico, alla propaganda, agli slogan», spiega Kraus, «e io credo che lo studio di estratti annotati del libro possa dimostrare ai ragazzi come questa strada porti al disastro. Mostreremo agli studenti come Hitler avesse sviluppato l'odio per gli ebrei da subito. Li metteremo in condizione di capire il legame fra quanto scriveva nel 1922 e lo sterminio 20 anni dopo di milioni di ebrei». Dedicata a storici e insegnanti, l'opera critica curata dall'Ifz costa 59 euro.

Molti di meno dei 399 di Hitler. Das Itinerar. In arrivo in libreria in questi giorni, l'itinerario del Führer è un'opera in quattro volumi sulla vita del dittatore nazista dalla sua nascita nel 1889 a Braunau am Inn, fino alla morte nel bunker di Berlino nel 1945. Tiratura limitata 600 pezzi alla volta per un'opera costosa ma già tutta esaurita, seconda edizione inclusa. Edita dalla Berliner Story Verlag, l'opera è il frutto della fatica di Harald Sandner, che da esperto di logistica si è trasformato in storico per passione, passando al setaccio documenti, testimonianze e archivi anche italiani ¬ lungo un arco di vent'anni. Un lavoro cominciato quando Sandner, studiando Coburg, la sua città, si rese conto che le date riportate sulle visite del Fuhrer non erano corrette.

«Allora ho voluto vederci chiaro, avvicinarmi il più possibile alla verità e, da quel momento, non sono riuscito più a smettere». Dall'opera emergono sorprese, come la richiesta di un giovane Hitler all'ambasciata d'Italia per ottenere un autografo di Mussolini. Fu rifiutata.

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