Paris, la figlia di Michael Jackson, pare sia in crisi dopo il rilascio del documentario “Leaving Neverland”, sebbene sembra non sia entrata in rehab così come riferito dalla stampa statunitense.
Come riporta il Mirror, la famiglia smentisce il ricovero, precisando che Paris Jackson sia risultata “completamente sconvolta” dalle dichiarazioni contenute nel documentario di quattro ore in programma al Sundance Film Festival: il film contiene accuse di presunti abusi sessuali a carico della defunta popstar.
Intanto Paris Jackson non appare sui suoi canali social dal 16 gennaio, dopo aver annunciato che si sarebbe concentrata sul proprio benessere. Successivamente è emerso che stesse cercando una struttura, ma la famiglia non ha confermato né che l’abbia trovata né che ci sia effettivamente entrata.
Ma i Jackson sono comunque sul piede di guerra e non certo per le ipotesi mediatiche che sono spuntate su Paris. Il nipote del cantante Taj - figlio del fratello Tito - ha deciso di realizzare una serie con il crowdfunding, che mostrerà come il divo di “Thriller” sia stato “tradito, messo in trappola e ricattato” nel corso della sua carriera.
Taj ha anche evidenziato come le accuse di Wade Robson e James Safechuck contenute in “Leaving Neverland” siano state in precedenza respinte da un tribunale, tanto da spingere gli accusatori a rivolgersi a Hbo, Channel 4 e al
Sundance Film Festival. Il nipote ha aggiunto di sentirsi molto deluso dal Sundance, sottolineando come lo zio sia morto da innocente. Il fratello Tj Jackson ha alluso che il fango gettato sulla popstar abbia uno scopo di lucro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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