La Rai conferma la svolta sovranista

Questa estate Poletti e Bisti a «Unomattina» e Diaco a «Io e te»

La Rai conferma la svolta sovranista

I più increduli sembrano proprio loro. I nuovi, chiacchierati volti del day time di Raiuno, presentati ieri dalla direttrice di rete De Santis, e tutti a vario titolo accusati d'essere altrettante pedine nell'«occupazione sovranista» dell'ammiraglia di viale Mazzini, non la finiscono di stupirsi per quanto è accaduto loro. Monica Marangoni (moglie del capo gabinetto del ministro Fontana, dalle 10,30 conduttrice del talk di servizio Tuttochiaro): «Oggi per me è una festa incredibile». Pierluigi Diaco (che pare sia simpatizzante dei sovranisti e nel primo pomeriggio con Sandra Milo condurrà il talk sui sentimenti Io e te): «Mai l'avrei pensato», e giù con una lista di ringraziamenti da vincitore dell'Oscar. Beppe Convertini (che pare solidarizzi coi Cinque Stelle e che con Lisa Marzoli guiderà La vita in diretta Estate): «Non riesco a crederci, è il più bel giorno della mia vita». L'unico a rispondere sul merito è il più criticato di tutti: Roberto Poletti, ex direttore di Radio Padania e biografo ufficiale di Matteo Salvini, con Valentina Bisti nuovo presentatore di UnoMattinaEstate: «Chiudiamo subito sta storia taglia corto -. Vorrei essere giudicato solo per il mio lavoro. L'unica telefonata che ho fatto per arrivare a UnoMattinaEstate è stata quella alla direttrice De Santis».

La quale, per spiegare l'«occupazione sovranista» la prende piuttosto alla larga: «La tv si fa per addizioni di rappresentanza. Così nel '75 il secondo canale sommò alla voce cattolica quella laica; così nell'85 si aprì al Pci. Oggi abbiamo il compito di raccontare il Paese dando voce anche ad altri ambiti. Ho letto le polemiche. Capisco anche la logica delle contrapposizioni. Ma il principio fondante resta quello delle addizioni».

E poi Poletti «è un professionista di lungo corso. E quando l'ho conosciuto non era nemmeno leghista, ma verde». Quanto alle proteste dell'ad Fabrizio Salini (preoccupato che nello scegliere i nuovi volti non si sia maggiormente ricorso a risorse interne Rai): «Sembrerà assurdo ma io con Salini ho un rapporto splendido informa la De Santis -. E siamo capaci di arrivare a soluzioni comuni. I sei nomi scelti ne sono il frutto. Senza contare che due di questi la Bisti e la Marzoli - sono interne Rai».

Le considerazioni politiche, assicura «sono solo sullo sfondo. La Rai deve anche prendere il meglio che c'è sul mercato. E il concetto secondo cui chi è interno è privilegiato, e chi è esterno invece escluso per principio, mi sembrerebbe antidemocratico».

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