La Rai premia uno storico abbonato con un viaggio a Sanremo per il Festival

La Rai premia uno dei suoi abbonati più fedeli con un viaggio e un soggiorno a Saremo durante il Festival

La Rai premia uno storico abbonato con un viaggio a Sanremo per il Festival

La storia ha dell’incredibile e viene raccontata attraverso le pagine de Il Resto del Carlino. In un’Italia in cui la tv è diventata un bene di prima necessità a tutti gli effetti, e in un periodo storico in cui i nuovi sistemi telematici hanno cambiato il suo stesso linguaggio, c’è chi resta ancorato alle vecchie tradizioni da tempi immemori. Ci sono ancora spettatori che si siedono davanti la tv con lo stesso spirito del passato e conservano il gusto di vedere un programma con tutti i suoi pregi e difetti. Come il signor Roberto Poluzzi che, da Bologna, è ancora uno dei fedelissimi abbonati Rai dal lontano 1954. Uno dei pochi che apprezza l’offerta della nostra tv e che si meraviglia delle gioie quotidiane. E per premiare uno spettatore fedele, la Rai ha deciso di regalare al signor Roberto, un’esperienza unica del suo genere: sarà ospite a Sanremo durante il Festival. Due biglietti più soggiorno nella città dei fiori durante la kermesse che Roberto e sua moglie Franca da anni hanno seguito con passione.

Dal 1954, in Rai come in Mediaset, tanti sono i programmi che sono stati trasmessi, tanti gli eventi storici, tanti le risate e le lacrime e, questo spettatore di Bologna ammette con fierezza che non hai smesso di pagare il canone e, soprattutto, ha sempre visto la tv come un’esperienza da vivere insieme alla sua famiglia. "Era il 1954 e dalla tv nella vetrina di un negozio di porta Castiglione seguivo il programma condotto da Armando Pizzo e da Mike Bongiorno. Molto bello, e così decisi di comperare un televisore tutto mio. La marca? Non la ricordo, ma da allora non ho mai interrotto l’abbonamento – racconta Roberto Poluzzi - I dirigenti della Rai mi hanno telefonato e, per premiare la mia fedeltà, mi ospitano a Sanremo: soggiorno e due biglietti. Beh, sono cose che fanno piacere. Ci vado con Franca, mia moglie". 86 anni e ancora tanta vitalità e un amore con la tv che dura fin da quando era adolescente.

"Cominciai a 14 anni, con un contratto da‘apprendista commesso nella cartoleria Primo Giuntini, a Bologna, poco più di 15mila lire al mese. A 21 presi il televisore dalla ditta Radio Neri, 200 mila lire, mi sembra, a rate. Quante? Non so, comunque molte – ricorda -. In onda, un Mike Bongiorno giovanissimo, gli annunci di Nicoletta Orsomando e film in bianco e nero". Poi Sanremo, prima volta in tv. "Cominciò nel ’55, ma solo dopo le 22,45. Lo seguivo con mia mamma Clementina nel nostro appartamento di via San Vitale 4, in pieno centro. Vinse “Buongiorno Tristezza” – e aggiunge -. Non me l’aspettavo. Hanno chiamato da Torino, ha risposto Franca. Poi, una letterina.

L’emozione mi ha riportato a ricordi lontani, all’infanzia e all’adolescenza quando, in piazza Cavour, tiravo calci al pallone insieme con Lucio Dalla. E ai giorni del lavoro in città: più di mezzo secolo in cartoleria, tre negozi come dipendente e un altro paio con soci. Ma anche lo sport."

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