Cosa accadrà alla monarchia inglese dopo la morte della regina Elisabetta? L’età avanzata della sovrana spinge gli esperti reali a formulare, con una certa frequenza, possibili scenari sul futuro della royal family. L’attenzione si concentra, in particolare, sul principe William e sul principe George, il suo primogenito. Biografi e giornalisti si chiedono come cambierà il ruolo di re d’Inghilterra con loro due sul trono, quali riforme porteranno avanti all’interno della “Firm”, quale sarà l’eredità di Elisabetta II che vorranno e riusciranno a raccogliere.
Alcuni esperti, però, sono molto più pessimisti. Uno di questi è il corrispondente della BBC Christopher Lee (un curioso caso di omonimia che piacerà agli appassionati di cinema). Lee è certo, come riporta l'Express, che il principe George non diventerà mai re. Dopo la regina Elisabetta il diluvio, per parafrasare una celebre citazione. È una previsione nefasta che l’esperto motiva osservando il comportamento della royal family e confrontando la condotta di Sua Maestà con quella dei discendenti. Christopher Lee spiega: “Approvare la monarchia significa supportare un’istituzione”. Ben altra cosa, invece, è approvare e supportare la sovranità. L’esperto divide in maniera netta i due concetti.
Parlando di sovranità usa i termini “X factor”, intendendo quell’interesse quasi inspiegabile, quel carisma suscitato da una particolare personalità. Per esempio, nel nostro caso, quella della regina Elisabetta. Lee prosegue: “La Regina è probabilmente una delle figure più conosciute del mondo” ma “…il mondo ha solo una visione superficiale della Regina, al contrario dei figli e dei nipoti che alimentano il gossip…la Regina è diversa”. L’esperto ritiene che, dopo la morte della regina Elisabetta, l’istituzione monarchica subirà un declino inarrestabile. Sua Maestà, infatti, ha compreso che la Corona e, di conseguenza, le figure dei sovrani, possono esistere finché si rendono irraggiungibili, quasi misteriosi, ieratici.
Non è il caso del principe Carlo e dei suoi figli, in particolare di Harry. Su questo punto concorda un altro esperto, Clive Irving, il quale ha dichiarato che l’erede al trono sancirà il crollo definitivo della Casa Reale inglese, proprio perché non sa fare ciò che all’attuale sovrana riesce benissimo, ovvero “alimentare il mistero. Nessuno sa cosa pensi, come si senta, quale sia la sua opinione”. Carlo, poi, non è così amato. Il suo triangolo amoroso con Lady Diana e Camilla riempie ancora le pagine dei tabloid e la stessa duchessa di Cornovaglia non riscuote un successo unanime in patria.
Lee rincara la dose, prevedendo che alla dipartita della regina Elisabetta perfino il Commonwealth non avrà più ragion d’essere e il Parlamento britannico finirà di svuotare di potere e significato il ruolo del monarca. Forse le fazioni repubblicane riusciranno a imporsi, proprio perché manca la figura chiave che alimentava il sentimento filomonarchico, cioè Lilibet. A ben vedere la perdita di Barbados potrebbe già essere un sintomo evidente di questo declino. Christopher Lee continua: “Il ruolo simbolico del monarca…sarà ridotto” e, soprattutto, giudicato dal popolo. In passato non era così semplice criticare un re (era anche rischioso), ma i tempi sono cambiati.
Inoltre i recenti scandali in cui è stata coinvolta la royal family, il più grave dei quali è quello che vede coinvolto il principe Andrea, stanno gettando le basi per un dibattito serio su un eventuale ridimensionamento dell’importanza dei Windsor in Gran Bretagna. Quando il potere di un re viene messo in discussione è meglio non sottovalutare il problema, come ci insegna la Storia. Secondo Christopher Lee anche il principe William potrebbe non rappresentare “la ventata d’aria fresca” che speriamo. Quando salirà al trono sarà un uomo di mezza età e il suo appeal, con buona probabilità, si sarà affievolito.
Infine il colpo di grazia dell’esperto: “Date queste premesse il principe George potrebbe arrivare a regnare intorno ai 60 anni”.
Passerà troppo tempo in un mondo che cambia così rapidamente da non consentire più una fiducia cieca nella continuità della Corona. Per questo, conclude Christopher Lee, "la monarchia avrà svolto la sua funzione e non ci sarà più nemmeno l’ombra di una corona che il principe George sia impaziente di indossare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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