Il pubblico televisivo, negli ultimi anni, ha imparato ad amare alla follia l'ex pornodivo Rocco Siffredi. La ragione è semplice: Rocco è al cento per cento vero, al naturale, non artefatto, senza filtri. Nell'immaginario collettivo, è raro trovare un personaggio famoso che riesca a far breccia in questo modo nel cuore di tutti. A questo si accompagnano anche le campagne contro l'abbandono degli animali domestici o contro le malattie sessualmente trasmissibili. Campagne che non avrebbero tanta presa, nonostante il nobile intento, se il loro testimonial fosse qualcuno che non avesse dato prova di essere, al tempo stesso, una persona normale e speciale. Com'è Rocco.
E neppure questa volta il pornodivo si smentisce. In una recente intervista per Vanity Fair, racconta del suo rapporto conflittuale con il sesso e di alcune storie che hanno a che vedere con la famiglia, quali il rapporto con il sesso da parte di suo padre e la morte di sua madre. Il ritorno dall'Isola dei Famosi è stato per Siffredi uno iato tra passato e futuro su questo fronte, sebbene già da tempo volesse smettere col porno.
"Da tempo avevo nella testa l’idea di smettere - ha raccontato Rocco - La prima volta l’ho deciso a quarant’anni. Non volevo rinnegare il passato, però desideravo che i miei figli crescessero sapendo che il loro papà era stato un attore porno ma non lo era più. Ho ricominciato perché andavo a mi***tte tutto il tempo: donne, trans, vecchie. Mi sono capitate un sacco di situazioni assurde, qualcuna che mi riconosceva. A "L’Isola dei famosi", tutte le notti ho guardato in alto, il cielo. Fino ad allora i miei occhi avevano puntato sempre davanti. Mentre ero là ho detto: "Basta, smetto". Pensavo che quell’esperienza mi avesse purificato e, in un certo senso, è così. Ma è vero anche che ho avuto una ricaduta terribile. Questa volta non sono andato a cercare sesso in giro ma sono stato molto male. Avevo una voglia terribile di trasgredire, di tornare in quel mondo".
Pare infatti che anche il padre avesse un debole per le donne, e che sia morto da solo. Rocco soffriva molto per le mancanze di rispetto riservate alla madre, e avvertiva un certo disagio quando il genitore gli raccontava dettagli intimi della propria vita sessuale, ritenendolo "un esperto". "Mio padre era un uomo buono, gentile, ma inesistente - ha chiosato Siffredi - Non aveva nessuna ambizione a parte la f**ga. Faceva il cantoniere e il suo capo lo rimproverava spesso perché s’infilava in ogni casa con la scusa del bicchiere d’acqua, del caffè, sperando di trovare una donna sola.
Mia madre era gelosa e ne ha sofferto fino all’ultimo. È morta di cirrosi per un’epatite mai diagnosticata. Stava per entrare in coma e lui flirtava con la signora del letto vicino. È l’ultima immagine che ho di loro insieme".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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