Sanremo: le canzoni storiche

Al via al Festival di Sanremo, ma senza dimenticare ciò che è rimasto del passato, tra novità, esordi e perfino eliminati o ultimi classificati amati dal pubblico

Sanremo: le canzoni storiche

Vincere o perdere in certi casi non è molto importante: sul palco dell'Ariston - al Festival di Sanremo - bisogna esserci, che si sia esordienti, professionisti collaudati della canzone oppure semplici meteore. Perché anche arrivare ultimi in classifica non significa che non si possa restare nel cuore dei telespettatori, per la propria performance o la propria canzone.

Tra i pezzi storici di Sanremo, ha fatto scuola in tal senso Vasco Rossi, penultimo nel 1983 con "Vita spericolata", ma probabilmente primo nel cuore di milioni di italiani. Penultima posizione anche per Zucchero nel 1986 con "Donne", finito per essere tanto celebre da essere utilizzato per uno spot, per non parlare dei Negramaro eliminati nel 2005 con la celeberrima "Mentre tutto scorre". Non se la passò bene neppure Eros Ramazzotti, sesto nel 1985 con "Una storia importante", e che dire dell'eterno secondo Toto Cutugno, che tuttavia con la sua hit immortale "L'Italiano" finì addirittura al quinto posto nel 1983.

Se si dovesse compilare una playlist definitiva del Festival, tuttavia, non potrebbero mancare alcuni dei vincitori, da Domenico Modugno con "Piove" oppure "Nel blu dipinto di blu", Gigliola Cinquetti con "Non ho l'età", il duo formato da Adriano Celentano e Claudia Mori con "Chi non lavora non fa l'amore", Al Bano e Romina Power con "Ci sarà" o Valerio Scanu con "Per tutte le volte che". Al di là del valore musicale, o del valore che il tempo ha attribuito alle composizioni, non si può dire certo che i primi classificati a Sanremo siano mai passati inosservati.

Così come determinati esordi o particolarità, come la prima volta in un pezzo in italiano per Elisa, "Luce", nella cui performance trascinò Raffaella Carrà in un divertente ballo, oppure "Il postino (Amami uomo)" di Renzo Rubino che appena pochi anni fa sdoganò "l'amore che non osa pronunciare il suo nome" sul palco dell'Ariston. Ma anche la prima volta di Carmen Consoli con "Amore di plastica" o gran parte delle esibizioni di Daniele Silvestri, dai cartelli de "L'uomo col megafono", fino al ballerino della canzone ricca di doppi sensi "Salirò". Per non parlare del controverso Rino Gaetano, che al Festival ci andò con "Gianna".

Sanremo appartiene agli italiani che, volenti o nolenti, finiscono per trovare in esso interesse, sia pure limitato alla sola critica: è un po' come quando l'Italia gioca ai Mondiali di Calcio e ognuno trova in sé lo spirito

sopito da commissario tecnico. Da oggi fino a sabato saranno in tanti a finire sulla graticola, in primis il conduttore Carlo Conti, che al momento ha pensato un Festival che si preannuncia spumeggiante.

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