Ormai il toto conduttori è impazzito. Dopo la notizia, peraltro vera, che si era pensato di far presentare lappuntamento televisivo più importante dellanno a Bruno Vespa, se ne sentono di tutti i colori. Ieri è tornato in circolazione (lanciato sempre da Dagospia) il nome di Massimo Ranieri. Di male in peggio. Non ce ne voglia male, ma il cantante (che vinse il Festival nel 1988 con Perdere lamore) non sembra il più adatto alla televisione moderna né pare un esempio della musica di questi tempi. Invece, lipotesi Vespa non rimane del tutto peregrina: anche se lui ufficialmente (via agenzie stampa) ha risposto picche alla proposta dei vertici Rai, sembra si stia pensando di non affidare al giornalista la conduzione principale, ma degli spazi da collegare con le celebrazioni dellUnità dItalia che cadono nel 2011. La Tv pubblica sarà molto impegnata su questo fronte e certamente al Festival, lappuntamento più istituzionale della Rai, se ne dovrà parlare. Chi meglio di Vespa può animare momenti in cui si può raccontare storia e costume di questo nostro Paese in maniera leggera? Lo farà già insieme a Pippo Baudo in uno show a gennaio-febbraio. Dunque...
Al contrario il nome di Ranieri, come quelli circolati nelle ultime settimane di Gianni Morandi, Milly Carlucci, Gerry Scotti (alcuni veramente balenati nelle teste dei dirigenti Rai) stanno a significare un fatto: la Tv che hanno in mente i vertici guarda troppo al passato... mica si può star lì a pensare a quando si era giovani e si ascoltava il pomeriggio azzurro del molleggiato (avercelo Celentano a Sanremo!). Certo, tirar fuori unidea è molto difficile: finché il candidato supremo e cioè Fiorello non si decide ad accettare la sfida, tutto il resto è un ripiego. Il problema è che deve venir fuori un personaggio che sia al contempo abbastanza moderno e che abbia appeal sui giovani e rassicurante in moda da far presa sul pubblico adulto di Raiuno. Lo scorso anno il sapiente dosaggio di atmosfera familiare da tinello creata da Antonella Clerici e dei cantanti cool di Amici che attraevano le ragazzine, ha dato frutti insperati. Questanno bisogna ripartire da zero. Il fatto è che, prima del nome del presentatore, ci vuole unidea. Dal tipo di spettacolo che si sceglie, discende poi chi lo guida. Vedremo nelle prossime ore cosa salterà fuori dal cilindro del trio Masi-Mazza-Marano. Perché bisogna decidere in fretta: ci vogliono mesi per organizzare una macchina così complessa.
Intanto ieri il candidato più votato nel toto nomine - Ranieri - si è detto ovviamente onorato dellipotesi, ma ha escluso di poterlo fare. «Non sono proprio adatto - dice -. Non so quanto ti facciano sperimentare... Negli ultimi anni sicuramente quello di Fazio è stato il momento più frizzante. Ma a Sanremo si chiede canonicità. Io mi divertirei molto se si sperimentasse: dove cè rischio non cè pericolo». «Mi accennarono - aggiunge - di una possibile accoppiata Morandi-Ranieri.
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