La televisione in 4k corre su Tivùsat

La piattaforma satellitare italiana supera i sei milioni di spettatori

I canali in HD e 4K del satellite gratuito superano il terrestre, per la prima volta è possibile trovare più canali in alta definizione sul satellite rispetto alla tv tradizionale. Questo ha un solo significato, il satellite continua a cambiare il modo di fruire della tv. Complice il recente lockdown e la permanenza forzata in casa, si è riscontrato un aumento forte dei consumi e la ricerca di contenuti in alta qualità visiva. Nelle seconde case, poi, si è reso urgente l'utilizzo del satellite, per via della debolezza del segnale. La generalista avrà sempre il suo ruolo nell'offerta di grandi ascolti e grandi eventi, ma l'aumento delle piattaforme sta cambiando le abitudini degli spettatori. La tv in 4k propone il doppio della qualità in alta definizione e in Italia è visibile gratuitamente solo su Tivùsat (e non sul digitale terrestre). C'è stata quindi una vera corsa, negli ultimi mesi, all'acquisto di nuovi televisori alla ricerca di canali 4K. Non è un caso se negli stessi mesi gli spettatori di Tivùsat, la piattaforma satellitare italiana con 173 canali, 55 in HD e ben 9 in 4k, hanno superato i 6 milioni con 3,6 milioni di smartcard attivate (cioè il 10% delle famiglie italiane), con un parallelo aumento dei consumi nelle piattaforme streaming, mentre la televisione terrestre resta ferma a 9 canali in HD e nessun canale in 4k. Lo spettatore televisivo quindi non va certo in pensione, ma è diventato più esigente e tecnologico, alla ricerca di qualità, sviluppo di servizi on demand e accesso a un'ampia offerta di canali generalisti, tematici e internazionali. La qualità di visione della tv è uno dei dettagli su cui l'ingegneria tematica sta infatti maggiormente investendo. E ha caratterizzato la storia della tv stessa, dal passaggio in bianco e nero, a quello a colori, per arrivare oggi all'HD e al 4K.

Quest'esplosione di canali in HD è dovuta all'ormai ingente diffusione delle parabole satellitari, che stanno progressivamente sostituendo le vecchie antenne tv e permettono ai maggiori operatori nazionali e internazionali di trasmettere programmi in HD e in 4k, per ora miraggio limitato per la tv terrestre.

Internet è stata la ciliegina sulla torta, nella storia del piccolo schermo. Si chiamano smart tv e oggi viaggiano da 32 pollici a 90. Sono più simili a uno schermo di una multisala e permettono una visione più coinvolgente e nitida. Un'evoluzione che passa, ovviamente, anche dal cambiamento dei formati dello schermo. Negli anni '90 in Italia, la tv cominciava a cambiare dimensione fino a quella tipica delle sale da cinema, quei grandi schermi con cui ci siamo ritrovati nelle piazze a goderci le serate dei mondiali. Oggi c'è un'inversione di tendenza. Non è più il grande schermo ad accertare la sicurezza di una maggiore godibilità di immagine, ma la ricerca costante di una sempre più alta qualità del segnale televisivo. Nel 2005 la tv NHK presenta una evoluzione dell'Alta Definizione: l'Ultra HD, detto anche 4k, per arrivare all'8k nel 2015, con una sola certezza: il progresso non si ferma e si sta già lavorando al 16k.

Oltre questo standard sarà difficile andare, poiché l'occhio umano non sarebbe in grado di percepire le differenze. Obiettivo della tv del futuro, quindi? Dare l'illusione allo spettatore di una partecipazione sempre più viva.

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