Anna Moana Rossi Pozzi - per tutti Moana - avrebbe compiuto 60 anni oggi, 27 aprile. Invece la pornodiva per eccellenza è morta a soli 33 anni, all'Hôtel-Dieu di Lione, stroncata da un tumore al fegato. A ventiquattro anni di distanza dal quel tragico giorno, sulla sua morte aleggia ancora il mistero. Come se il mondo facesse fatica a lasciarla andare, tanto da volerla tenere viva nei ricordi con complicate teorie e supposizioni.
Nata a Genova il 27 aprile 1961 da padre ricercatore nucleare e madre casalinga, Moana Pozzi frequenta il liceo e il conservatorio, ma decide di lasciare la famiglia a 18 anni. Un desiderio di indipendenza forte che la porta a buttarsi nel mondo della moda (Miss Cinema Roma nell'81), delle comparsate cinematografiche - al fianco di Carlo Verdone in Borotalco, Paolo Villaggio in A tu per tu e Lino Banfi in Vieni avanti cretino - e della televisione. Moana, però, nel 1982 supera una linea che la porterà su una strada diversa. Conduce su Rai 2 Tip Tap Club, programma per bambini, ma la sua presenza sempre più hot nel cinema la fa estromettere dalla trasmissione.
Sempre più disinibita e provocatoria, ma con un tocco di eleganza, trova nell'hard la sua strada e tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90 Moana diventa l'icona dell'immaginario erotico italiano. Nell'87 esce il suo primo film hard Fantastica Moana e poi via tutti gli altri. Più di una pornostar. Una diva del cinema a luci rosse con incursioni nel mondo della musica (pubblica alcuni singoli musicali e un album) e della scrittura, con il suo libro dove parla delle sue "frequentazioni" con esponenti politici di spicco tra i quali anche Bettino Craxi. Fino all'approdo in politica, capofila del Partito dell'amore, con il quale si presenta alle elezioni politiche nel 1992 e alle Comunali di Roma nel 1993.La morte e i mille misteri su Moana
Una carriera fulminante durata poco più di un decennio e stroncata, il 15 settembre 1994, da un carcinoma epatocellulare che l'ha strappata alla vita in soli cinque mesi. La sua morte, però, ha dato il via a un altro film, quello fatto di supposizioni, misteri e presunti avvistamenti che si trasformano quasi in scene di un thriller.
La prima scena, secondo la quale Moana non sarebbe morta di cancro al fegato ma bensì di epatite cronicizzata o addirittura per colpa dell'Aids. Fino alla confessione choc del marito, Antonio Di Ciesco, fatta nel 2007 nella quale l'uomo dichiarò di averle praticato l'eutanasia facendole "entrare piccole bolle d'aria attraverso la flebo".
La seconda scena, secondo la quale Moana sarebbe ancora viva, rifugiatasi in un paradiso tropicale per sfuggire a notorietà e fama che l'avevano divorata. La sua morte sarebbe stata dunque una messa in scena, avvalorata dalle dichiarazioni di Eva Henger che, citando il marito defunto Riccardo Schicchi, svelò che Moana non era deceduta il 15 settembre del 1994. Voci sempre più insistenti, tanto da indurre la Procura della Repubblica di Roma, nel 2004, ad aprire un'indagine per stabilire se Moana fosse ancora in vita oppure no.
Le terza scena, quella della morte sospetta. Perché il decesso sarebbe stato comunicato solo 48 ore dopo? Perché non esisterebbe un certificato dall'ospedale di Liune che chiarisca modalità, giorno ed ora del decesso? Tutte domande alle quali la famiglia e trasmissioni come Chi l'ha visto risposero dieci anni dopo, tra il 2005 o il 2007, sfatando l'ennesima diceria.La quarta scena, secondo la quale Moana sarebbe stata una spia del KGB uccisa per le aver raccolto confidenze di personaggi istituzionali nazionali ed internazionali di spicco. Ad avanzare l'ipotesi le dichiarazioni anonime di un agente dei servizi segreti italiano riportate da molti siti internet all'inizio degli anni 2000. Moana sarebbe stata avvicinata negli anni di maggiore popolarità e reclutata per carpire informazioni da politici, industriali e personaggi che frequentava.
Per questo sarebbe stata uccisa con il polonio, sostanza radioattiva, che se somministrata in piccole dosi è capace di degenerare i tessuti e scatenare tumori come quello al fegato. Voci, storie, verità e paradossi di una morte che ancora oggi non vuol essere accettata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.