«Vergogna, mancano gli spazi per i giovani»

È una terrazza sulle Langhe, con affaccio sul Monviso e un sapore di classicità greca. È l'Anfiteatro dell'Anima, a Grinzano di Cervere, lo spazio teatral-musicale da poco inaugurato dal violinista Uto Ughi, ieri sera impegnato in un concerto all'abbazia di Staffarda, sempre nel cuneese. Ughi è stato conquistato dalla bellezza dell'Anfiteatro.

Per un interprete, il fascino del luogo quanto incide sulla qualità dell'esecuzione?

«La bellezza del luogo ispira chi fa arte. È evidente per un pittore, ma vale anche per noi musicisti».

Per il debutto, ha condotto l'Orchestra dei Giovani Talenti italiani. C'è chi accusa i nostri ragazzi di studiare poco.

«Il problema dei giovani italiani è che sono poco incoraggiati dalle istituzioni. In Giappone la musica è tenuta in grande considerazione, e questo stimola a fare meglio».

Data la situazione, che resta da fare ai musicisti italiani?

«Devono rimboccarsi le maniche. Non basta dolersi».

Per esempio?

«Guardiamo a Riccardo Muti, ha creato l'Orchestra Cherubini: un esempio. I musicisti non devono essere passivi, devono lottare».

Suona da quando ha 4 anni. Riesce ancora a scoprire qualcosa di nuovo del violino?

«In musica, proprio quando uno crede di aver raggiunto il traguardo, lo vede sfumare. Non c'è nulla di acquisito».

Cosa le ha insegnato la musica?

«L'importanza della disciplina, la ricerca della bellezza, il gusto per l'affinamento. La musica schiude un mondo spirituale immenso. Per questo trovo vergognoso che la scuola italiana non offra ai giovani la possibilità di accedere a questo mondo. C'è una miniera immensa da scoprire».

Che effetti ha la musica sull'uomo?

«Lo rende meno violento e gretto. Shakespeare sostiene che chi non ha alcuna musica dentro di sé è pronto al tradimento, agli inganni e alla rapina».

Cosa le ha insegnato il palcoscenico?

«Un attore, un musicista devono far partecipare gli altri al proprio mondo comunicando la gioia della partecipazione. Cicerone dice che se un uomo potesse vedere la bellezza del firmamento sarebbe triste se non avesse qualcuno con cui condividere questa gioia».

In una carriera come la sua, quanto conta il talento e quanto la

disciplina?

«Il talento senza disciplina si disperde, e la disciplina senza talento è vuota. Si dice che valga più la traspirazione, ovvero il sudore del sacrificio, dell'ispirazione. È un sacrificio che però poi dà gioia».

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