L'amicizia tra Fabrizio De Andrè e Paolo Villaggio è nota. Un rapporto unico tra i due che da amici di quella Genova degli anni '50-'60 si trovarono a fare anche un pezzo di strada insieme nel mondo della spettacolo e della musica. Villaggio infatti è l'autore del testo di Carlo Martello, una delle più celebri canzoni del cantautore genovese. Nella su biografia, Non per un dio ma nemmeno per gioco, De Andrè ha rivelato alcuni retroscena di quel rapporto che da sempre lo aveva legato a Villaggio: "La notte in cui scrivemmo Carlo Martello era successo di tutto. Lui mi chiese di mettere i versi sulla sua musica solo perché mi piaceva molto la storia medievale..pensammo di portarla a Milano a Nanni Ricordi, l'unico discografico illuminato che conoscevamo". E ancora: "Prendemmo una macchina prestata da Mauro, il fratello di Fabrizio, era una spider rossa e lui disse: mi raccomando, se ci fate solo un graffio, e noi: ma ti pare, che dici, te la riportiamo perfetta...Fabrizio però non guidava, aveva paura di tutto, infatti non aveva superato l'esame per la patente, insomma guidai io e arrivammo a notte fonda. Andammo in un albergo, si chiamava Grand Hotel Siviglia, una topaia dove andavano le prostitute. All'alba siamo ripartiti, abbiamo sfasciato la macchina slittando su una macchia d'olio, siamo tornati in autostop". Poi quell'11 gennaio 1999 arriva la morte per De Andrè. Villaggio ricorda così l'ultimo incontro: "Era all'Ospedale San Raffaele di Milano, un paio di settimane prima che morisse. Era irriconoscibile.
Io ero un po' imbarazzato e cercai di sorridergli. Ma lui mi disse: "Smonta quella faccia, so bene cosa mi sta per succedere: non ho paura della morte ma mi dispiace lasciare questa avventura meravigliosa che è la vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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