Vincenzo Mollica va in pensione: "Il Tg1 è stato casa mia"

A Sanremo standing ovation e lungo applauso per il giornalista. Momenti di commozione anche in sala stampa

Vincenzo Mollica va in pensione: "Il Tg1 è stato casa mia"

Tutto l'Ariston si è alzato in piedi per applaudirlo. Il giornalista Vincenzo Mollica, storico inviato del Tg1 al Festival di Sanremo, va in pensione e l'evento del 2020 è l'ultimo che seguirà.

Amadeus, Fiorello e tutto il teatro lo hanno omaggiato con un lungo applauso e una standing ovation. Parole affettuose, invece, sono arrivate dai videomessaggi trasmessi in sala e inviati da Stefania Sandrelli, Vasco Rossi e Roberto Benigni. Il Blasco ha esaltato la sua capacità di raccontare la musica: "E non te ne puoi andare alla chetichella", ha detto. Un riconoscimento arriva anche dalle parole di Benigni, che dice: "Non ci posso credere, tu sei il più grande cantante di Sanremo, li hai vinti tutti tu. E questo non sarà l'ultimo ma il primo di una serie che faremo insieme. Sei la mia canzone. Se mi chiedono qual è la mia canzone preferita di Sanremo rispondo Mollica". Il giornalista, seduto in prima fila, è apparso commosso, sia dai messaggi video che dall'abbraccio di Fiorello e Amadeus.

E dopo aver ricevuto l'omaggio dell'Ariston è stata la volta della sala stampa, dove è arrivato accompagnato dalla moglie e dal capo ufficio stampa Rai, Claudia Mazzola. Anche qui, Mollica ha ricevuto un lungo applauso, accompagato dal coro "Vincenzo, Vincenzo...". Dopo aver raggiunto il tavolo delle conferenze stampa, lo storico inviato del Tg1 ha detto: "Non ho proclami da fare. Fare il cronista è il mio mestiere e il Tg1 è stato la mia casa. Ringrazio tutti voi". Poi Mollica ha aggiunto: "Come dice Rosario, mi sono 'amminchiulutu'. Con quel po' di vista che mi è rimasta, cioè niente, vi posso dire con grande franchezza che me la cavo discretamente e mi tolgo dalle scatole perché vado in pensione". E specifica: "Ho due compagni di viaggio, mister Glaucoma, che è un figlio di mignotta, e uno è mister Parkinson, che mi rende come una canzone di Celentano anni Sessanta. Ma me la cavo". Infine, il giornalista ha ricordato un consiglio ricevuto da Federico Fellini: "Mi disse 'Vincenzo, non sbagliare mai il tempo di un addio o di un vaffanculo, perché se lo sbagli di un solo secondo ti si potrebbe ritorcere contro'. E una cosa ve la posso dire: aveva ragione lui".

L'inviato del Tg1 avrebbe dovuto andare in

pensione il 27 gennaio, ma la Rai gli ha permesso di rimandare di un mese, per permettergli di seguire il suo ultimo Festival di Sanremo da inviato, arrivando così a celebrare i 40 anni di Rai.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica