In 140mila nella bolgia. Lewis vendica gli inglesi

Tribune piene per Hamilton che butta fuori Max e beffa super Leclerc, primo fino al penultimo giro

In 140mila nella bolgia. Lewis vendica gli inglesi

Quella di Leclerc era una vera missione impossibile. Neppure Tom Cruise, ai box a tifare Hamilton, sarebbe riuscito a tenere la Ferrari davanti a tutti fino alla bandiera a scacchi. Il re d'Inghilterra è ancora Hamilton, ma l'uomo del giorno è Charles Leclerc che fino a due giri dalla fine ha viaggiato in un sogno. Ha guidato la sua Ferrari fino a due passi dal paradiso, poi non ha potuto far nulla per resistere all'attacco di Hamilton che gli stava recuperando un secondo al giro dopo il cambio gomme. Lewis voleva prendersi l'Union Jack per festeggiare, voleva vendicare la sconfitta degli inglesi a Wembley e ci ha messo una cattiveria vista raramente prima. È stato feroce con Verstappen al via, lo ha aggredito a Copse dove all'interno non si passa quasi mai, lo ha affiancato, ma a quel punto Max ha proseguito imperterrito la sua traiettoria e l'impatto è stato inevitabile. Una botta terribile, calcolata in 51g che ha mandato Max in ospedale per dei controlli approfonditi e Horner su tutte le furie. I commissari hanno punito Lewis con 10 di penalità (scontati al pit stop), inevitabile visto il metro di giudizio degli ultimi anni. Lewis respinge ogni colpa: «Sapevo da sabato che dovevo essere aggressivo con Max, io mi sono affiancato a lui ma penso di avergli lasciato spazio. Avevo io il diritto di passare».

Non accetta la punizione. Tanto che quando è arrivato il momento di attaccare Leclerc lo ha fatto esattamente nello stesso punto, soltanto che Charles non ha chiuso come Max, è andato largo e lo ha fatto passare evitando l'impatto. Resistergli sarebbe stato inutile. Charles ha agito con intelligenza salvando il secondo posto. Con questo non si vogliono dare colpe a Verstappen, ma di certo lui ha mostrato i muscoli come già capitato altre volte quest'anno a cominciare da Imola.

Da Silverstone torna a casa una Ferrari rigenerata. Non era una pista per le Rosse, ma Leclerc e Sainz hanno disputato uno dei migliori weekend dell'anno (Carlos senza l'errore ai box avrebbe chiuso davanti a Ricciardo). È il segnale che serviva: a Maranello evidentemente hanno trovato il metodo di lavoro giusto. Incoraggiante per l'anno prossimo.

Il duello tra i due litiganti mondiali (ora divisi da soli 8 punti) si fa tosto e duro. Richiama altri grandi duelli della storia, su tutti quelli di Suzuka 1990, quando Senna buttò fuori apposta il ferrarista Prost. Quella volta Ayrton confessò di averlo fatto volutamente. Quello tra Hamilton e Verstappen è più simile a un incidente di gara e soprattutto in una curva dove si arriva a più di 300 all'ora. Anche questa volta è saltata all'occhio la sportività inglese. Una settimana dopo le poco edificanti scene di Wembley, il pubblico di Silverstone è esploso in un boato quando il rivale di Lewis è andato a sbattere. Ancora prima di vedere se stava bene oppure no. Quasi peggio di togliersi la medaglia del secondo posto. E comunque 350mila spettatori in tre giorni, tutti senza mascherina, sono un'immagine che fa pensare.

O davvero vaccini e test funzionano o tra un paio di settimane il Regno ripiomberà nell'incubo. Tra Wembley, Wimbledon e Silverstone le tribune inglesi hanno fatto il pieno mentre Tokyo si prepara a ospitare Giochi a spettatori zero e Monza non sa ancora se potrà vendere i biglietti per la sua gara di settembre.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica