
Per distinguerli sarà meglio chiamarli Alex e Santi, proprio come hanno già fatto a Milanello. Nella pronuncia sono identici e allora San Siro ha risolto così il possibile equivoco. Sono lo spagnolo Alex Jimenez classe 2005, mestiere dichiarato difensore, capelli color biondo finto, ufficialmente destinato a Milan futuro e l'argentino naturalizzato messicano Santiago Gimenez, classe 2001, il centravanti tanto atteso da qualche anno, due gol già in cassa con il Milan di campionato.
Insieme, grazie alla sublime partecipazione di Leao nell'occasione, sono diventati i protagonisti dell'azione utile a piegare la resistenza di Montipò e del Verona rimasto asserragliato nella sua metà campo. La sorpresa è lo spagnolo (il Real Madrid dal quale proviene si è riservato il diritto di «recompra») coltivato dal settore giovanile e adesso spuntato sotto i riflettori di San Siro, carattere fumantino, interpretazione moderna del suo ruolo. Entrato al posto di Walker, a inizio ripresa, si ritrova a partire da destra per poi rifinire a sinistra, con un pallonetto, la giocata che schioda il risultato.
Gimenez è reduce da una serata di tormenti e nessuna estasi, quella vissuta a Rotterdam mercoledì scorso, davanti al suo pubblico di qualche giorno prima. A rendergli più complicato il compito sono l'affetto e il vincolo d'amicizia con i suoi ex sodali del Feyenoord.
Sabato sera si è segnalato per un paio di giocate - gol in fuorigioco e assist per Musah davanti alla porta - prima di «fiutare» l'assist di Leao e toccare di testa per timbrare il secondo cartellino della stagione.
Alex e Santi sono i nuovi esponenti di una compagnia che si ritrova - nei prossimi giorni - alla prova del nove ma con un asterisco grande così. Jimenez, fuori dalla lista Uefa (compilata a inizio stagione con Calabria ed Emerson Royal dentro) non può giocare martedì sera ma può dare una mano ai suoi tra il Torino di sabato prossimo e il recupero col Bologna di fine febbraio. Hanno entrambi il marchio della gioventù, con pregi e difetti conseguenti, e devono perciò affinare il proprio talento come suggeriscono gli esperti del gruppo.
Tra questi c'è Mike Maignan, il portiere francese, l'eroe celebrato dello scudetto 2022 reduce da una sequenza non molto confortante, altra parata saponetta dopo 2 minuti col Verona. «Può succedere a chiunque di attraversare un periodo difficile» è il suo riconoscimento che precede tra l'altro l'accordo ormai raggiunto con il club per rinnovare il contratto fino al 2028.
Alla fine è proprio questo mix indispensabile tra gioventù e maturità che manca all'attuale Milan e che sta provando ad assemblare con le correzioni in corso. Serviranno martedì sera nella sfida delicatissima di Champions che vale una bella fetta di euro (11 milioni per il passaggio agli ottavi) e una lucidata al marchio.
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