Allegri vira dallo scudetto alla Champions

Il tecnico cambia già obiettivo: non parla di titolo, ma di primi 4 posti

Allegri vira dallo scudetto alla Champions

Senza capitan Bonucci, comunque convocato. E senza Pogba e Di Maria, ovvero i due giocatori che avrebbero dovuto garantire alla Juventus l'immediato salto di qualità. Stasera, a Genova contro la Sampdoria, la squadra di Allegri cercherà di bissare il successo della settimana scorsa contro il Sassuolo senza farsi prendere dall'ansia e dai cattivi pensieri. «Gli infortuni non mi preoccupano - ha detto ieri il tecnico -. Sono cose che capitano in ogni squadra e in ogni stagione, ma quando succede alla Juventus viene giù ogni volta il castello di carte». Tradotto: se ne fa un dramma. Vero o no che sia, bisognerà che Vlahovic e compagni si arrangino e che la squadra torni a casa con l'intera posta in palio. «Dobbiamo rimanere umili, lavorare e non sentirci favoriti per la vittoria dello scudetto. Semplicemente perché non lo siamo». Cambio di prospettiva, insomma. E la necessità volare bassi: «Quattro squadre andranno in Champions, due faranno l'Europa League, una la Conference e una guarderà la televisione. Non c'è nulla di scontato. L'obiettivo è fare più punti dello scorso anno». Non può essere certo interpretata come un'ammissione di inferiorità, ma la musica al momento è questa e chissà perché. Serve rimanere ancorati alla realtà, dopo le fatiche della stagione passata e il desiderio di non scottarsi più. Il retropensiero potrebbe essere la consapevolezza del fatto che almeno Milan e Inter siano superiori alla Juve, ma tant'è: "Dobbiamo colmare il gap e non sarà facile, servirà fare cose straordinarie".

Avanti, allora. Con il probabile esordio di Gatti in serie A e nella Juventus, lui che cinque stagioni fa difendeva la maglia del Pavarolo in Eccellenza, quando giocava a calcio per arrotondare lo stipendio da muratore o da serramentista: oggi, a 24 anni, farà coppia con Bremer e completerà il ciclo del calcio professionistico a 24 anni. "Per sostituire Bonucci, tirerò la monetina - ancora Allegri -. Se esce gatto gioca Gatti, se esce cane gioca Rugani". Bisogna avere fiducia, comunque sia. Sapendo di avere battuto la Samp negli ultimi sei incontri (ultimo pareggio nel 2014), rilanciando Rabiot per forza di cose e potendo comunque contare sul fiuto per il gol di Vlahovic che, quando vede blucerchiato, spacca: cinque reti nelle quattro partite giocate da titolare.

Per rifornirlo, assente Di Maria, spazio al connazionale Filip Kostic: uomo assist anche lui, gran corsa e piedino fatato al punto da essere stato nominato dall'Uefa giocatore della scorsa stagione in Europa League: "Calcia benissimo, mi ricorda Douglas Costa - chiude Allegri -. In più, è anche un giocatore di fatica". La qual cosa, essendo ancora lontano il rientro di Chiesa, potrebbe presto renderlo più o meno indispensabile.

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