Arbitri di porta, ecco il calcio che fa gol ma gli assistenti hanno rovinato la festa

L'esperimento è riuscito, almeno per quel che contano le impressioni legate a una sola giornata di campionato. Gli arbitri di porta non rappresentano né un optional né un lusso, ma un valore aggiunto in un sistema votato al sospetto, alle ripicche, ai veleni in genere. Il calcio moderno, sempre più veloce e di contatto, non poteva continuare a essere giudicato da tre uomini in balia di venti telecamere e di cento replay. Con gli arbitri aggiunti, posti dietro le porte, si va incontro a una rivoluzione epocale che già ha interessato altri sport: basti pensare ai millanta giudici di linea nel tennis o ai tre fischietti nel basket. Era ora che il calcio cambiasse qualcosa al suo interno. E la nostra federazione s'è mossa con tempismo avviando per prima nel mondo questa novità che poi lo è fino a un certo punto essendo già stata provata positivamente in tutte le competizioni europee. E' la vittoria di Platini e di Collina, dell'Uefa in genere. Ma è una vittoria che non deve voltare le spalle alla tecnologia approvata dalla Fifa per togliere i veli ai gol fantasma. I due sistemi possono e debbono coesistere.
La presenza degli arbitri aggiunti ha inciso sui primi verdetti, e non solo perché ha limitato i bollenti spiriti di difensori e attaccanti in area. Ne ha beneficiato soprattutto la Juventus che ha avuto in sorte due rigori (prima nella Supercoppa Italiana, poi all'esordio in campionato) e un gol, quello di Pirlo contro il Parma, che Ciampi ha svelato ben prima delle nebulose immagini tv. Resta da capire perché in altre due partite la collaborazione non è stata altrettanto produttiva. A Palermo l'esperto Celi non ha segnalato il netto fallo di Maggio su Cetto che avrebbe permesso ai siciliani di battere il rigore del possibile pari con il Napoli. All'Olimpico il giovane Massa non ha ravvisato la volontarietà nel duplice tocco di mano di Bellusci che ha preceduto di pochissimo il raddoppio del Catania. E lui, a differenza di De Marco, primo arbitro, era in posizione ideale per valutare l'episodio. Possiamo accontentarci.


Dobbiamo invece sperare che gli assistenti siano meno svagati di quanto visto nel week-end: clamorosi, in particolare, gli svarioni di Petrella a Torino e Viazzi a Roma. Accontentiamoci in attesa di capire a cosa serve la suddivisione di arbitri e assistenti in Can di A e di B.

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