«Io sono del Monza, non riusciremo mai a venire in serie A», gracchiavano sino a 12 mesi fa gli altoparlanti dello stadio con la voce di Renato Pozzetto in «Agenzia Riccardo Finzi». Il film dei brianzoli ha raccontato un finale diverso: quando già in C la curva cantava «Berlusconi portaci in Europa», giù a far d'ironia in un girone con Teramo, Gubbio e Giana Erminio. Così, ora, non prendere sul serio lo U-Power che intona senza sosta «Adesso che siam qui, sogno la Champions League», potrebbe valere l'errore di chi - tra Allianz Stadium e San Siro - non pensava di poter vedere il Monza tornarsene a casa co i 3 punti. La squadra di Palladino, dopo il 2-0 ai campioni d'Italia del Napoli e a tre giornate dal termine della sua prima serie A, sa di potersi giocare un posto per la prossima Conference League.
Certo, il gioco di incastri è un sudoku di risultati che indurrebbe a calma e gesso, ma intanto la società si è premunita di chiedere e ottenere la licenza Uefa per le competizioni europee, perché più forte della scaramanzia c'è solo l'ambizione. L'ottava casella per l'ultimo posto europeo vede il triumvirato Monza-Fiorentina-Torino a pari punti, 49. Domenica granata e viola saranno una contro, nella giornata che vede il Monza anticipare oggi a Reggio Emilia con il Sassuolo. C'è poi la variabile coppe, dalla stessa Conference alla finale di Coppa Italia mercoledì 24 con l'Inter a fare da pentamini del tetris: nel puzzle del Monza, condicio sine qua non è una Fiorentina senza trofei. At last but not least, la Juve dovrebbe risultare estromessa dalle competizioni internazionali, per via delle vicende extrasportive. Perché l'ottavo posto «se non arriverà, ce ne torniamo al bar», conclude la colonna sonora del Monza di quest'anno. Quello che sogna la Champions e rischia di conquistarsi la Conference. Possibilmente con Palladino. «Ha il physique du role, assomiglia a Guardiola», ha detto il presidente del Monza, Paolo Berlusconi.
«Del suo rinnovo ne
parleremo a fine stagione. Da come ho sentito dire da più parti è interessata anche la Juventus», dice Berlusconi. Palladino, in scadenza di contratto, assicura: «Non ho sentito nessuno: se mi avessero chiamato, lo ricorderei».
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