Il baby e O Ney vediamo chi bluffa

Il baby e O Ney vediamo chi bluffa

Dicono gli esperti che Pitana sia una via di mezzo tra Lo Bello e Collina, dunque due arbitri maestosi ma troppo attori e tendenti al protagonismo. Dico di Pitana perché per la quarta volta arbitra in questo mondiale e gli tocca la sfida speziata tra Uruguay e Francia. Il Maestro Tabarez porta in panchina Cavani che ieri ha partecipato all'allenamento, ma differenziato il suo, salendo, senza fatica e sofferenza, le due rampe di scale che portano dal campo allo spogliatoio. E' la speranza della gente uruguagia, la loro fame e fama agonistica, la garra dovrà tenere in piedi Cavani in caso di emergenza, toccherà a Suarez mordere i difensori francesi con Umtiti suo sodale al Barcellona, così come Antoine Griezmann si troverà a fare i conti con Godin collega all'Atletico di Madrid. Sfida di famiglia tra due nazionali che giocano un football distante e diverso, più sanguigno quello sudamericano, più spavaldo e veloce quello della nazionale di Deschamps che non si fa incantare di suoi gigolò. E' il giorno dei due grandi fenomeni, Mbappé e Neymar, dopo l'uscita di Messi e Ronaldo Cristiano. Vediamo se qualcuno bluffa

A Kazan piove e il Belgio si è sentito di nuovo a casa, al punto che Lukaku, in conferenza stampa, si è spinto a prevedere la semifinale, ritenendo il Brasile (sono parole sue al cento per cento) «un buon test». In verità la squadra di Roberto Martinez ha già dimenticato il modo con il quale ha battuto ed eliminato il Giappone a venti secondi dal termine ma il calcio si offre agli smemorati. Certo il Belgio sa di poter entrare nella storia, eliminare il Brasile significherebbe cacciare fuori dal mondiale, dopo la Germania, l'altra squadra più titolata. Dunque il Brasile e il suo solito carnevale, in attesa di Neymar, di un'altra prova da sette in pagella ma non in condotta, dopo le scene da guitto contro il Messico.

Chiudendo ancora sull'arbitro, tocca al serbo Mazic, lo stesso di Real Madrid-Liverpool, con la grazia concessa a Sergio Ramos per il fallo volontario su Salah. Ma, come sempre, per i designatori della Fifa il passato non conta. Quello degli altri.

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