Belgio capoclasse L'Italia dura poco e prende la lezione

In vantaggio subito con Candreva, Conte si illude. Poi la difesa va nel pallone e gli azzurri crollano

Belgio capoclasse  L'Italia dura poco e prende la lezione

non può ritenersi completamente soddisfatto. Il futuro è tutto da scrivere, compreso quello del ct che lo lega all'esito dell'Europeo («vorrei ripetere quanto fatto da Prandelli nel 2012, la mia permanenza in azzurro dipenderà da come andrà la prossima estate», così l'allenatore leccese). Sulla panchina la Federcalcio deciderà evidentemente molto prima - già alla fine di marzo dopo Italia-Germania - e per ora tira aria di divorzio. Intanto la prima tappa a Bruxelles del cammino tortuoso verso la Francia regala più ombre che luci. Di positivo ci sono il buon primo tempo nella sfida con la prima della classe (il modello Belgio, come lo ha definito Conte alla vigilia) oltre che momenti di bel gioco; di negativo il risultato - il netto ko considerando anche le occasioni azzurre e la traversa di Eder - e gli svarioni difensivi, decisivi per almeno due dei tre gol dei Diavoli Rossi, oltre al calo mentale arrivato dopo il 2-1 belga. Che lascia perplesso Conte. «Non cambiava niente anche se avessimo vinto, ho visto il giusto atteggiamento dei ragazzi, affrontavamo una squadra con talento a volontà e lo ha dimostrato. Siamo stati forse puniti oltre il dovuto, gli episodi non sono stati fortunati», così il ct.La serata ricca di emozioni e di commozione per il ricordo di quella tragica dell'Heysel di trent'anni fa (lo striscione per non dimenticare portato in campo dai calciatori, lo stop del match al 39' mentre sul maxischermo dello stadio Re Baldovino scorrono i nomi delle vittime di quel 29 maggio 1985 tra gli applausi del pubblico) dà l'idea di come l'Italia stia proseguendo in maniera graduale nel processo di maturazione. Gli azzurri aggrediscono l'avversario nei primi 45 minuti ma lo soffrono molto nella seconda parte del match.Dodici le posizioni di differenza nel ranking - per quanto discutibili siano i criteri e le variabili che dettano la sua composizione - si vedono quando il Belgio decide di alzare i giri del motore e l'Italia cala anche perchè gli attaccanti non riescono più a far salire la squadra. Ritmi elevatissimi ed entrate aggressive, non certo da partita amichevole (cinque i gialli sventolati dal polacco Marciniak). Il gol di Candreva dopo appena 145 secondi - il più veloce nelle 15 partite dell'era Conte - dimostra che l'approccio alla partita degli azzurri è quello giusto. L'azione parte proprio dall'esterno della Lazio che gioca molto largo così come Florenzi per attaccare meglio la profondità. L'Italia domina il primo tempo, salvo concedere la prima rete ai belgi: l'ottimo blocco operato dagli avanti di casa liberano Vertonghen che appoggia di testa in rete. Nella ripresa non basta più il possesso palla azzurro: i cambi operati da Wilmots, oltre alla migliore condizione mentale e tecnica dei Diavoli Rossi, fanno girare la sfida a favore dei padroni di casa.

Bonucci e Chiellini pasticciano in occasione del gol di De Bruyne, Batshuayi sfrutta il bell'assist di Ferreira-Carrasco e infila Buffon sul primo palo. L'Italia esce dal campo bastonata e con tre reti al passivo: non accadeva dal giugno 2013 in Confederations Cup contro il Brasile.

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