Il campionato di Serie A ha un primo padrone: è il Napoli di Luciano Spalletti che ha messo in fila sei vittorie in altrettante partite. A inseguire il Milan di Stefano Pioli a quota 16, due in meno rispetto agli azzurri, e l'Inter di Simone Inzaghi a meno quattro dalla vetta in virtù di due pareggi, entrambi per 2-2, contro Sampdoria a domicilio e Atalanta a San Siro. La Juventus è staccata di ben dieci lunghezze dalla vetta mentre a lottare fino alla fine per un posto in Europa ci saranno certamente Roma, Atalanta, Lazio e Fiorentina.
Ora è però tempo di Champions League per le italiane con l'Inter che questa sera giocherà in casa dello Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi mentre il Milan se la vedrà contro l'Atletico Madrid del Cholo Simeone. Domani sera invece la Juventus ospiterà il Chelsea campione d'Europa di Jorginho e Lukaku mentre l'Atalanta giocherà contro gli svizzeri dello Young Boys.La Champions League sarà visibile su Sky mentre su Sky Q, chi è abbonato ad Amazon Prime, mercoledì dalle 21 potrà seguire Juventus-Chelsea in esclusiva su Prime Video.
Chi meglio di Giuseppe Bergomi, ex grande difensore italiano, ex bandiera dell'Inter e attuale commentatore di Sky Sport, poteva dare la sua opinione, in esclusiva per ilgiornale.it, su questo inizio di campionato, Champions League, la lotta scudetto e molto altro ancora:
Bergomi, si aspettava questo inizio di campionato scoppiettante o c'è qualche squadra che l'ha delusa?
"Mi aspettavo un grande campionato da parte del Napoli che è un'ottima squadra, ha un tecnico molto bravo e che io stimo come Luciano Spalletti che fa giocare benissimo le sue squadre. Sta gestendo benissimo il gruppo che veniva da anni difficili dal punto di vista ambientale e poi c'è questo Anguissa, che io non conoscevo, che sta facendo davvero bene come interdizione e qualità. Inter e Milan me le aspettavo lì e stanno facendo loro percorso dopo aver chiuso al primo e al secondo posto l'anno passato. Ovviamente la Juventus non me l'aspettavo così attardata dopo sole sei giornate".
Si è chiesto il perché di questo inizio negativo da parte della Juventus?
“Sì, ma non così tanto. Sapevo che per Allegri non sarebbe stata facile questa stagione. E' andato via CR7 che ti portava gol e punti, lui non allena da 2 anni e dunque non è mai facile fare rodare una squadra. Sta continuando a cambiare formazione e qualche problema la Juventus lo sta palesando ma sono certo che Allegri saprà sistemare le cose ma voglio vedere la sua mano".
Domanda a bruciapelo: chi vincerà lo scudetto?
“Qui ci vuole la sfera di cristallo per saperlo, (ride; ndr). Ho visto grande intensità in quasi tutte le partite, ho visto un bel derby di Roma, Inter-Atalanta giocata a viso aperto e questo è un bel segnale per la Serie A. Se devo sbilanciarmi però penso che sarà una tra Napoli, Milan e Inter a spuntarla, mi sembrano le più attrezzate",
Capitolo Champions League: ce la faranno le italiane a passare il turno?
"Penso che Inter e Juventus abbiano buone chance di passare il turno. L'Inter ha perso immeritatamente contro il Real Madrid ma ha fatto ottima gara e penso che alla fine ce la possa fare a passare il turno. L'Atalanta ha un girone duro, difficile e se ce la dovesse fare a passare il turno sarebbe un vero miracolo. Il Milan mi incuriosice perché potrebbe battere sia l'Atletico Madrid che il Porto ma nel contempo queste due sono due squadre forti e temibili. Se anche il Milan passa il turno ha compiuto un vero e proprio miracolo".
C’è un problema Handanovic all'Inter?
“Io tendenzialmente l'ho sempre difeso e farò così anche questa volta. Samir è un buon portiere, è un leader e tutto questo scetticismo nei suoi confronti lo trovo esagarato, non se lo merita. I portieri a turno sbagliano tutti, ci sta l’errore, mi sembra un accanimento esagerato, sicuramente l'Inter dovrà pensare al prossimo futuro senza di lui ma a parte l'errore contro il Verona non mi sembra di dargli tutte queste colpe"
Dimarco ha avuto sul piede un pallone scottante a San Siro e l'ha stampato sulla traversa: ha qualcosa da rimproverare a Inzaghi?
"No, è stata una sua scelta e il ragazzo è stato sfortunato. Tra l'altro ha grande personalità, ha dato il via alla rimonta nerazzurra ma non aveva mai calciato un rigore dunque ci sta l'emozione che l'ha tradito. La scelta è stata del mister ma ci sta di avergli dato questa responsabilità, lo aiuterà a crescere"
Da interista la situazione di Suning la preoccupa?
"Non eravamo preoccupati fino al lockdown dovuto al coronavirus perché sembrava una società solida ma poi purtroppo si è visto altro. La situzione è preoccupante per le notizie che arrivano dalla Cina le notizie ma io mi fido ciecamente di Marotta e Ausilio sia dal lato economico che sportivo"
Barella può diventare il capitano dell'Inter?
"Barella è ormai un centrocampista di livello mondiale. Ovviamente l'Inter se lo deve tenere stretto, è il futuro, è un esempio per tutti, è un ragazzo di sani principi e dai valori etici e morali grandissimi. Certo che può diventare e sarà il capitano dei nerazzurri"
Si è commosso nel veder segnare il primo gol in Serie A a Daniel Maldini, figlio del suo ex compagno di nazionale e rivale Paolo?
"Mi è piaciuta l’esultanza di Paolo ma soprattutto i suoi occhi. Ho visto un'esultanza diversa da quando segna il Milan, ha segnato suo figlio ed è stato un momento molto bello. Ho parlato con lui qualche tempo fa e mi aveva accennato come Pioli lo tenesse in grande considerazione e i fatti gli stanno dando ragione. Ho giocato con Paolo e sono stato allenato da Cesare che nel 1998 mi ha permesso di giocare il quarto mondiale e gli sarò sempre grato. I Maldini al Milan una dinastia, e parlando di Paolo posso dire che per me è il miglior difensore italiano di quell'epoca
Parlando di bandiere, Gigio Donnarumma sarebbe potuto esserlo per il Milan e invece non lo è stato. Come giudica la sua scelta di lasciare i rossoneri per il Psg?
“Sono scelte, la vita è fatta di scelte. Io non la capisco e non la comprendo, io sono stato bandiera dell’Inter e dunque non posso capirlo.
A 22 anni sei campione d’Europa e decidi di cambiare non tanto per i soldi, perché ne aveva già guadagnati tanti da giovanissimo, ma per il progetto. Hai deciso di andare a giocare in una squadra piena di campioni, è vero, ma tu giocavi per il Milan un club importantissimo e con una storia. Ripeto, non lo capisco ma rispetto la sua scelta".
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