Berrettini riscrive la storia a Wimbledon. Troppo Federer per i lampi di Sonego

Matteo riporta l'Italia nei quarti di finale dopo ventitré anni. È il quinto italiano a riuscirci: l'ultimo fu Sanguinetti nel '98

Berrettini riscrive la storia a Wimbledon. Troppo Federer per i lampi di Sonego

Qui a Londra si fa la storia. Nel tempio del tennis, Wimbledon, Matteo Berrettini accede ai quarti di finale dei Championships, 22 anni dopo Davide Sanguinetti. Berrettini è il terzo italiano a conquistare l'accesso a questo turno nell'era Open nel Major più importante, il quinto in assoluto: Uberto De Morpurgo (1928), Nicola Pietrangeli (quarti nel 1955 e semifinale nel 1960), Adriano Panatta (1979) e il citato Davide Sanguinetti (1998) gli azzurri a fregiarsi di ciò in passato. Il romano, nº9 del ranking, ha sconfitto agevolmente il bielorusso Ilya Ivashka, nº79 ATP, rispettando i favori del pronostico con un secco 6-4, 6-3, 6-3 in 1 ora e 46 minuti di gioco.

Un match al limite della perfezione per l'italiano, con un solo break concesso, in cui tutte le sue certezze attuali si sono perfettamente riflesse sull'erba di Church Road. Si tratta del successo numero 21 negli ultimi 23 match disputati sul grass, superficie sulla quale in stagione vanta un 9-0 perentorio. La vittoria nel torneo del Queen's aveva fatto da antipasto a questa serie fortunata nello Slam di Londra. Un risultato che ha permesso a Matteo, tra l'altro, di diventare il secondo italiano a ottenere il pass nei quarti di finale in almeno tre Slam (US Open 2019, Roland Garros 2021 e Wimbledon 2021) dopo Pietrangeli, il primo però a farlo su tre superfici differenti. «Partita molto solida dall'inizio alla fine. Riesco a giocare in maniera molto più libera ed aggressiva in questo modo. Ho avuto solo un passaggio a vuoto nel finale di secondo set, ma ci può stare, siamo umani. Ora pensiamo ai quarti. Rendermi conto dei risultati che sto facendo? Fa piacere, è ovvio che è una motivazione extra sapere di far qualcosa di importante. Io e tutti i ragazzi italiani stiamo facendo la storia del nostro tennis e mi riempie di orgoglio, sono partito da lontano. Ero un bambino che sognava di essere qui, ho migliorato il mio risultato di due anni fa e non posso esserne che felice».

E così Berrettini vuol trasformare le sue opere di immaginazione in realtà, mixando la forza di servizio e dritto con la sensibilità dello slice di rovescio a pochi centimetri dalla riga, anche nel prossimo turno contro il canadese Felix Auger-Aliassime.

Niente da fare invece per Lorenzo Sonego che sul Centrale era opposto al Maestro Roger Federer (nº8 del mondo). Lo score di 7-5, 6-4, 6-2 ha sorriso all'elvetico che così ha conquistato il suo 18° quarto di finale a Wimbledon. Un Sonego che ha sofferto tanto sul lato del rovescio le iniziative di un Federer non trascendentale ma risoluto quando è stato il momento di esserlo. Non fortunato il piemontese sul 5-5 del primo set quando l'arrivo della pioggia l'ha costretto allo stop, dovendo riprendere 20' dopo e affrontare una palla break letale.

Resta però la bontà del percorso del torinese, dimostratosi tennista di spessore anche sull'erba prestigiosa dello Slam britannico. Lorenzo, infatti, incamera un'altra partecipazione alla seconda settimana di un Major dopo quanto fatto a Parigi l'anno passato. Ora la testa sarà alle Olimpiadi di Tokyo e le ambizioni non mancano.

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