Trasformare le lacrime in sorrisi. Riavvolgendo il nastro, lo scoramento e l'amarezza erano stati i tratti distintivi nell'animo di Matteo Berrettini. Il romano, da Stoccarda, era uscito con il morale a terra e con tanti dubbi. Non era solo un discorso fisico, ma soprattutto di testa. «Spesso ci si accorge di queste cose quando si prende una facciata sul muro, che è stata la partita di Stoccarda. E allora mi sono detto basta, non deve succedere più. È per questo che adesso ho questo sorriso, perché l'unica cosa che volevo fare era calcare questi campi ed essere felice, perché quando la pressione aumenta, quando cominci a pensare tanto e vuoi fare bene, ti scordi un po' di tutte le cose che sono capitate, da come sei partitoOgni tanto fa bene fare un passo avanti e rendersi conto che adesso sto meglio di una volta, e questo aiuta tutto», ha raccontato in questi giorni di Wimbledon Matteo.
Ebbene, dopo aver battuto Lorenzo Sonego, in una sfida durata tre giorni per il maltempo, è arrivato il sigillo ieri anche nel secondo turno contro un top-20 come Alex de Minaur. Un 6-3, 6-4, 6-4 in cui si sono viste tutte le qualità del romano: servizio devastante, dritto chirurgico e rovescio di difficile lettura. Al povero de Minaur (n.17 del mondo) un po' di mal di testa è venuto, sorpreso dalla verve di Berrettini. Nel terzo round ci sarà da affrontare quest'oggi Alexander Zverev, per un posto negli ottavi di finale. Una partita complicata, ma sognare non costa proprio nulla. Chi agli ottavi già c'è è Jannik Sinner. L'altoatesino ieri non ha incantato contro il francese Quentin Halys (n.79 del ranking). Con il punteggio di 3-6, 6-2, 6-3, 6-4 il n.8 del mondo si è imposto con 34 vincenti e 26 errori non forzati. Un rendimento al servizio poco efficace, che ha permesso al transalpino di andare avanti di un set e di conquistare il break in apertura del quarto parziale. La sensazione è che i fantasmi del Roland Garros, con un tabellone più agevole, si siano ripresentati. L'avversario per Jannik, ancora più che sul campo, è quello di dentro di sé.
In tutto questo a far parlare in questi giorni è stata anche l'entrata in campo del ragazzo di San Candido con la borsa Gucci, autorizzata dalla rigidata organizzazione dei Championships. Un episodio che ha portato Holger Rune a fare dell'ironia sui social, ricordando quanto fece lui agli US Open in passato con la borsa Ikea. «Qual è la vostra borsa preferita?» ci ha scherzato su il danese, mentre era decisamente serio Zverev quando ha polemizzato per gli organizzatori per aver messo sul campo 1 Sinner «con Berrettini e io che dovevamo ancora superare il turno» . Non c'è pace per Sinner...
Poca voglia di scherzare e sorridere per Lorenzo Musetti, piegato con il punteggio di 7-6 (4), 6-4, 6-4 dal semifinalista a Londra del 2021, Hubert Hurkacz.
La battuta non è stata amica del carrarino che, nella cura dei dettagli, non ha mostrato quella concretezza necessaria per prevalere contro un giocatore decisamente quadrato. Una prova di maturità non superata da Lorenzo nel terzo round di ieri.
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