Brittney e Robert, a ognuno la sua guerra

Dalla Griner arrestata in Russia a Lewandowski che lascia i cinesi di Huawei

Brittney e Robert, a ognuno la sua guerra

A ognuno la sua guerra. Ai margini del conflitto si intrecciano le storie di atleti che si stanno adoperando tra donazioni per finalità umanitarie o chi è in prima linea come l'ex tennista Sergiy Stakhovsky, famoso per aver battuto Roger Federer a Wimbledon e ora nell'esercito per difendere la sua terra dagli invasori. Conflitto in cui suo malgrado si è trovata la giocatrice di basket americana, Brittney Griner, da anni nella squadra Umcc Ekaterinburg per gli elevati compensi fuori dalla stagione della WNBA, arrestata in Russia con l'accusa di essere in possesso di olio di hashish. Un potenziale caso diplomatico, con il dipartimento di stato Usa che ieri ha chiesto il rilascio dei detenuti americani, compresa Griner, considerato il timore che Mosca abbia voluto fermare l'atleta per essere pedina di scambio con altri prigionieri.

E una risposta concreta alla guerra è arrivata arriva anche dal centravanti del Bayern Monaco Robert Lewandowski. Come confermato dall'agente del giocatore e dall'azienda, l'attaccante polacco ha risolto il suo contratto da ambasciatore con Huawei a seguito delle voci secondo cui la Cina avrebbe aiutato la Russia nello stabilizzare la rete internet dopo gli attacchi subiti dagli hacker di tutto il mondo. Motivazione che però è stata smentita ufficialmente dal colosso cinese della telefonia.

Intanto a Pechino si raccontano le Paralimpiadi Invernali, adombrate dalle minacce degli atleti russi (esclusi) nei confronti di quelli ucraini di bombardare le loro famiglie. E narrare delle imprese della squadra giallo-blu dell'Est sulle nevi cinesi è la rappresentazione dell'orgoglio e dell'amor di patria. Il tutto a fare quasi da contraltare ai luoghi in cui l'umanità si è nuovamente inabissata. Già perché nel parabiathlon l'Ucraina ha continuato a far incetta di medaglie, portando il computo complessivo nella specialità a 5 ori, 7 argenti e 4 bronzi, nettamente in vetta nel medagliere della disciplina e in seconda posizione di quello generale (6 ori, 7 argenti, 4 bronzi) alle spalle solo della Cina. Carabina e sci stretti dunque tali da tenere alto il vessillo ucraino con due triplette: nella Women's Middle Distance Standing Iryna Bui, Oleksandra Kononova e Liudmyla Liashenko; Vitalii Lukianenko, Kovalevskyi Anatolii e Dmytro Suiarko nella Men's Middle Distance Vision Impaired.

Storia per il proprio Paese e per Lukianenko che, a 43 anni, è diventato il parabiatleta uomo più vincente di tutti i tempi: 14 medaglie di cui sei d'oro nella disciplina. Vittorie terapeutiche per chi ha un metallo al collo, ma non tali da cancellare l'orrore.

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