C'è già un'Italia che fa la storia in Inghilterra

Berrettini e Sonego show: due azzurri agli ottavi in coppia dopo 66 anni

C'è già un'Italia che fa la storia in Inghilterra

Un rettangolo verde e un Tempio nel quale esibirsi. Gli azzurri di Roberto Mancini ce l'hanno fatta: sconfitto il Belgio nº1 del ranking FIFA e semifinale contro la Spagna negli Europei 2021 di calcio a Wembley, lì dove la storia del Pallone ha preso il via.

In un altro Tempio, quello del tennis, il Bel Paese può festeggiare. Il riferimento è a Wimbledon e all'erba amica di chi tradizionalmente preferiva altre superfici. I giocatori nostrani, descritti come terraioli nella loro tradizione, stanno dando un connotato diverso a quanto già visto e sentito. Sì, perché Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini sul grass di Church Road hanno conquistato l'accesso agli ottavi di finale ed era da 66 anni che due tennisti italiani nella stessa edizione di Wimbledon non realizzavano un'impresa del genere. Furono Beppe Merlo e Nicola Pietrangeli nel 1955 a potersi fregiare di ciò. Altri tempi e un tennis pre era Open.

Nei fatti, quando fu istituita l'organizzazione dei professionisti come la conosciamo oggi, mai era accaduto che i nostri portacolori fossero due al quarto turno a Londra. Gli accessi, dal 1968 in avanti, sono stati di Adriano Panatta nel 1979, Davide Sanguinetti nel 1998, Gianluca Pozzi nel 2000, Andreas Seppi 2013, Matteo Berrettini due volte (2019 e 2021) e di Lorenzo Sonego.

Per il romano (testa di serie nº7) una conferma del suo magic moment: la vittoria contro lo sloveno Aljaz Bedene è la ventesima negli ultimi 22 incontri disputati sull'erba, superficie sulla quale in stagione vanta uno strepitoso 8-0, ricordando il successo nel Queen's. Una continuità incredibile quella di Matteo che rafforza la figura di riferimento assoluto del tennis maschile italiano, meritevole della carica di top 10. Il sogno è quello di arrivare ancor più in là e la prossima sfida contro il bielorusso Ilya Ivashka non ha i crismi dell'impossibilità.

Per Sonego, a segno contro l'australiano James Duckworth, il segnale è quello di un giocatore maturo, ricordando la Finale sull'erba di Eastbourne della settimana scorsa. Il torinese ha nel lavoro il suo segreto e la crescita del proprio tennis è un dato ormai acquisito, frutto di una costanza di rendimento che l'ha visto vincente in stagione sulla terra rossa di Cagliari e in semifinale a Roma, eliminando Dominic Thiem e Andrey Rublev.

L'azzurro cercherà di aggiornare l'elenco delle sue vittime eccellenti perché l'incrocio nei Championships è con Roger Federer. Il Maestro potrebbe essere all'ultima recita a Wimbledon e per Lorenzo sarà un lunedì di gala sul Centrale.

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