"C'è Infantino dietro il progetto Super Lega"

L'accusa del n°1 della Liga Tebas. L'Uefa apre indagine su Barça, Juve e Real

"C'è Infantino dietro il progetto Super Lega"

Da un conflitto all'altro. Dalla guerra di Ceferin ai ribelli della SuperLega, siamo ora passati alle accuse di Tebas, il presidente della Liga spagnola rivolte al presidente della Fifa Gianni Infantino. «Dietro quel progetto c'è Infantino» ha detto e ripetuto Tebas. E del resto si sa che fu proprio il presidente della Liga spagnola a informare il presidente dell'Uefa della partenza della SuperLega, notizia da lui ricevuta al termine di una colazione di lavoro con il presidente della Barcellona Joan Laporta, appena eletto in quei giorni. Infantino, presidente della Fifa, da sempre in rotta di collisione con il collega Ceferin anche e non solo in materia di Var, ha manifestato più volte il suo dissenso dalla linea intransigente adottata da Nyon nel corso di una intervista concessa a l'Équipe. Non è escluso che nei prossimi giorni, da Zurigo, possa arrivare una replica appuntita. Ieri, nel frattempo, per dare seguito al clima di terrore, la federazione europea ha comunicato di aver avviato l'indagine su Real, Barcellona e Juve, e di aver nominato gli ispettori incaricati dell'operazione. La Fifa, e da ieri lo stesso Gravina, presidente della Federcalcio, sono dell'avviso che è più opportuno seguire la linea della trattativa e del dialogo invece dello scontro frontale con tre club di grande prestigio internazionale.

Coerente con questa convinzione, Gravina ieri a Milano per visitare la divisione lombarda dei dilettanti, ha continuato a tessere la tela del dialogo con la Juventus e con il suo presidente Andrea Agnelli. Dopo il colloquio più recente, il numero uno di via Allegri ha ribadito da un lato che c'è bisogno «di allentare le tensioni con l'Uefa», dall'altro ha espresso «l'auspicio che la Juve ci sia nel nostro campionato», e infine ha ricordato che il termine ultimo per chiudere il contenzioso è «l'iscrizione al campionato», pratica questa volta arricchita dall'adesione alle manifestazioni targate Uefa e Fifa.

L'altro argomento spinoso affrontato da Gravina è stato quello degli stipendi non ancora saldati, riferimento esplicito ai precedenti di Juve (stagione passata) e Inter (stagione in corso). «Sugli accordi civilistici intervenuti tra calciatori e spa io non posso intervenire - ha spiegato il presidente federale senza nascondersi dietro un dito -.

A causa della crisi economico-finanziaria determinata dalla pandemia, sono intervenuto per prolungare i termini delle intese e perciò ho aperto a tutti i club l'accesso al rinvio ma ora dobbiamo tirare una linea»: dopo la spiegazione del suo intervento, il monito lanciato in questo caso proprio alla proprietà dell'Inter. E cioè entro la fine della stagione, e quindi in attesa dell'iscrizione al prossimo campionato, questa pratica dev'essere chiusa. Con accordi tra le parti, senza che vi possa essere un qualche sospeso.

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