"Calci e pugni affinché il papà capisca": l'aggressione choc dei tifosi della Salernitana

Aggredita la figlia dell'allenatore del Pescara Grassadonia, in campo domani contro la Salernitana nella sfida promozione

"Calci e pugni affinché il papà capisca": l'aggressione choc dei tifosi della Salernitana

"Nostra figlia, appena diciottenne, è stata minacciata e aggredita con spintoni e calci affinché il papà capisca''. Sono le parole di Annabella Castagna, moglie di Gianluca Grassadonia, allenatore del Pescara, in campo domani contro la Salernitana, nel match che per i campani vale la Serie A.

Un'aggressione in piena regola prima del match, che può regalare ai granata la promozione in Serie A dopo 22 anni. È successo ieri a Salerno alla figlia di Gianluca Grassadonia, tecnico del Pescara, che già retrocesso in C, affronterà i campani nella delicata sfida. L'episodio si è verificato ieri sera dopo le 22 in una zona del centro. La ragazza è stata avvicinata da due ragazzi che, con cappuccio e volto coperto dalla mascherina, l'hanno spinta, rivolgendole alcune frasi in dialetto relative alla partita di domani: ''Deve perdere se no non torna più a casa'', il concetto in estrema sintesi. Agli uomini guidati da Castori basta vincere per ottenere la promozione diretta davanti al Monza.

La denuncia

A denunciare l’aggressione della figlia Paola è stata, nella notte tra sabato 8 e domenica 9 maggio, su Facebook, la moglie di Grassadonia, Annabella Castagna: ''Dopo cinque giorni di minacce e insulti dirette alla nostra famiglia, la follia consumatasi questa sera è intollerabile. Nostra figlia, appena diciottenne, è stata minacciata e aggredita con spintoni e calci affinché il papà capisca. Tutto questo per una partita di calcio. Ci auguriamo che questi criminali, ben lontani dall’essere tifosi, vengano identificati al più presto, perché questa è la prima volta in cui il bersaglio della violenza è stato un componente della nostra famiglia. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno mostrato solidarietà in queste ore così tristi e concitate, ma ci sembra chiaro, ora più che mai, che la nostra vita continuerà lontano da Salerno''.

Incredulità e tanta amarezza anche per Grassadonia, che della squadra della sua città è stato sia calciatore che allenatore. Raggiunto dai cronisti di Salerno Today urla tutta la sua rabbia:''È una vergogna: mia figlia è stata strattonata e presa a calci. Adesso basta. I miei familiari prenderanno un taxi e andranno via, anzi scapperanno via. Li aspetto in Abruzzo. Basta, adesso basta''. Contattato nella giornata di domenica, il tecnico ha preferito non aggiungere altro confermando soltanto la presentazione della denuncia ai carabinieri''sia per quanto accaduto a mia figlia, contro ignoti, sia per i messaggi violenti su social nei miei confronti''. Fino a lunedì, il giorno della partita non dirà più nulla come specificato dal Pescara in un comunicato ufficiale.

Intanto sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Salerno su quanto accaduto. Gli inquirenti sono al lavoro per risalire all'identità dei responsabili. Allo stesso tempo la Questura ha predisposto un servizio di controllo preventivo per garantire la sicurezza dei diversi familiari di Grassadonia.

Un gesto semplicemente folle che rovina la vigilia del club Claudio Lotito, ad un passo dalla promozione. Una vigilia storica per tutta la città di Salerno, che si appresta a vivere la notte più lunga, quella del possibile ritorno in Serie A dopo 22 anni.

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