Capolavoro Morbidelli, il "nemico" fatto in casa. E Rossi ci resta di legno

Prima vittoria per Franco cresciuto nell'Academy di Vale come Bagnaia, splendido 2° a Misano

Capolavoro Morbidelli, il "nemico" fatto in casa. E Rossi ci resta di legno

C'è un grande merito che va riconosciuto a Valentino Rossi e non parliamo soltanto della sua incredibile capacità di gareggiare ad alto livello anche quando l'età anagrafica sembra renderlo impossibile. Il grande merito è quello di aver creato, nella sua Tavullia, un'accademia di piloti, un laboratorio dove si perfezionano futuri campioni. Ieri, Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia, i due allievi già campioni del mondo di Moto2, con la doppietta di Misano lo hanno reso fiero. Ad una giornata trionfale, è mancata solo la ciliegina: quel terzo posto sfumato solo all'ultimo giro ma che non macchia una prova grintosa di Rossi e fan ben sperare per il resto del Mondiale, ora guidato da un Andrea Dovizioso che approfitta dello zero del francese Quartararo. Insomma, è grande Italia sul circuito di Misano.

Si dice che la prima vittoria non si scordi mai. Allora il 25enne Franco Morbidelli ricorderà a lungo questo successo, ottenuto sulla pista di casa grazie a una prova sempre al comando. Allo stesso modo, ricorderà a lungo questo giorno pure Pecco Bagnaia, 23 anni, al primo podio in MotoGp nonostante sia reduce da una frattura alla tibia, tanto è vero che cammina con l'ausilio delle stampelle, il che avvalora ancora di più la sua prestazione. Davvero uno spettacolo da ricordare, anche per i 10mila ammessi nel circuito di Misano, prima volta quest'anno di una corsa aperta al pubblico. «Sono sopraffatto dalle emozioni» dirà a caldo il Morbido, a cui sono passati davanti tutti i momenti difficili: «Negli ultimi giri ho pensato a tante cose. Ho pensato a sette anni fa, quando ero qui con le Superstock. Ho pensato a mio papà (scomparso nel 2013, ndr), che mi ha insegnato ad essere forte. Ho sempre sperato e sognato di vincere, ma questo non mi ha mai ossessionato». Per fortuna è arrivata la chiamata della VR46 Academy: «Se non fosse stato per loro, io ora non sarei qui», sottolinea Franco. Ma Valentino gli rende merito: «Alla fine il merito è tutto di Franco, noi abbiamo creduto in lui quando sembrava indirizzato in Superbike. Siamo stati bravi, ora ci deve pagare una pizza...». Poi, scherza: «Dopo le due doppiette in MotoGp e Moto2 abbiamo deciso di chiudere l'Academy: chi me lo ha fatto fare? Adesso con Morbidelli parliamo solo di calcio». Solo applausi, invece, per Bagnaia: «Dopo l'infortunio ho accumulato la rabbia necessaria per essere forte qui. Già a Jerez ero andato vicino al primo podio: ha il sapore di un'amatriciana». Un podio assaporato a lungo da Valentino: sarebbe stato il 200° in MotoGp: «Che peccato non essere terzo. Con Pecco e Franco sarebbe stata una grande festa. Mir mi ha passato all'ultimo giro, però sono contento della gara e del lavoro fatto.

Abbiamo rischiato con la gomma media, ma è stata la scelta giusta. Qui andiamo forte». Al contrario di Dovizioso, che si ritrova in testa alla classifica: «Non guido come vorrei, meno male che domani c'è il test e si gira. È un campionato pazzo, siamo primi ma... senza velocità».

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