La polemica sulle parole di Carlo Tavecchio, candidato per il posto di presidente della Federazione italiana giuoco calcio (Figc), non accenna ancora a placarsi. Finito sotto accusa per una frase pronunciata durante un'assemblea della Lega nazionale dilettanti, di cui è attualmente alla guida, è stato tacciato di razzismo e da più parti gli è stato chiesto un passo indietro.
Al primo video diffuso dai media se n'è aggiunto un secondo, andato in onda dunte la trasmissione Report su RaiTre. La gaffe questa volta sulle prestazioni delle atlete donne. "Finora si riteneva - si sente dire a Tavecchio - che la donna fosse un soggetto handicappato rispetto al maschio sotto l'aspetto della resistenza, del tempo, dell'espressione atletica. Invece abbiamo riscontrato che sono molto simili".
Sui passi da prendere la politica si è divisa. Se a sinistra il Partito Democratico chiede a Tavecchio un passo indietro. Khalid Chaouki, deputato Pd coordinatore dell'intergruppo Immigrazione ha lanciato una petizione online che ha già raccolto oltre 10mila firme per chiedere che il presidente della Lega dilettanti ritiri la sua candidatura alla presidenza federale. Altri, come il deputato Daniela Santanché (FI), hanno chiesto che politica e calcio non si mischino.
Proprio nel mondo dello sport c'è chi difende Tavecchio. Il Torino calcio femminile, per esempio, che ha ricordato come nel suo periodo da presidente alle società femminili siano arrivati 500mila euro di contributi. O il presidente di Federginnastica, Riccardo Agabio, che riconosce che le dichiarazioni "erano fuori posto, gli sono sfuggite", convinto però anche che "quello che ha detto non abbia niente a che vedere con le sue attività future".
In serata anche una dichiarazione della Uefa, che ha fatto presente come tutte le federazioni associate abbiano "sottoscritto la risoluzione 'European
Football United Against Racism' con la quale si sono impegnate a raddoppiare i loro sforzi per eliminare il razzismo dal calcio". La Fifa aveva già chiesto di "adottare le misure appropriate per indagare e decidere sulla questione e riferire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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