"Ceck, autostima e passione. E oggi può davvero farcela"

Il brasiliano non era nessuno e vinse a Parigi nel '97: «Io e Cecchinato siamo simili e non solo per il rovescio»

"Ceck, autostima e passione. E oggi può davvero farcela"

Parigi Da semi-sconosciuto a semi-sconosciuto, da rovescio a una mano a rovescio a una mano, da Gustavo Kuerten a Marco Cecchinato, Parigi si conferma terra da rivoluzioni. Il mitico brasiliano col sorriso che conquista firmò il primo dei tre Roland Garros nel 1997, da appena numero 66 del mondo, mentre il palermitano, anche lui lontano in classifica, da numero 72, deve ancora scalare la montagna-semifinale contro Dominic Thiem, e intravede Nadal e Del Potro all'orizzonte.

Guga, quest'italiano le somiglia?

«Si vede che sta giocando il miglior tennis della sua vita, forse non pensava nemmeno di poter fare certi colpi, come quei rovesci lungolinea, così precisi ed efficaci: per di più a una sola mano - curioso di questi tempi -, e contro avversari forti che non conosceva. Proprio come è successo a me. Ha ancora tanta strada da fare, io ho avuto la fortuna che non c'era Rafa, ma anche a me è cambiata la vita in una settimana, anche per me era tutto nuovo, anch'io non mi sono accontentato di un risultato storico, ho tenuto la sensazione viva, come sta facendo Cecchinato».

Ha visto la partita contro Djokovic?

«Mi ha colpito molto per la tranquillità che ha avuto nei momenti importanti: ha vinto due set che in genere il giocatore meno forte contro quello più forte perde. In questo momento, ha un livello di autostima più alto della media, ha un gioco consistente, continuo e di qualità. E se c'era qualche dubbio sul recupero fisico, ha avuto un giorno in più per recuperare».

La semifinale contro Thiem?

«Ha un avversario difficile, completo, dalla palla pesante, molto carica d'effetto che arriva sempre alta. Ma gli Slam sono così: devi giocar bene dal primo giorno e ogni partita la tariffa da pagare è più dolorosa. Lui ha però una passione negli occhi che, per me che vivevo tanto di sensazioni, è la cosa più bella, del tennis».

Cecchinato come Guga nel'97 non ha esperienze Slam.

«Le nostre corse si somigliano. Il vantaggio è che, in questi casi, non si ha niente da perdere. E non è poco. Del resto, la mancanza di esperienza nei turni avanzati di uno Slam è un rischio, ma porta l'entusiasmo per la novità e la forte voglia di non accontentarsi. Come nel finale contro Djokovic: Cecchinato voleva andare avanti e c'è riuscito. Sono già le sue due settimane della vita e può andare fino in fondo. È successo a me, può succedere ad altri».

Per lei cos'è stata quell'impresa?

«È stata la cosa migliore e più emozionante della carriera. Anche salire al numero 1 non è stato così duro. Vincere qui, da 66 del mondo, è stato molto più difficile».

Guga come Cecchinato non conosceva il Philippe Chatrier.

«È un'altra esperienza nuova. Se hai la capacità di gestirla e di avvantaggiarti della situazione, vivendola in modo entusiastico, va anche meglio. Ma in genere, nella vita, la prima esperienza non dà sicurezza. E nello sport può essere cruciale. La cosa buona è che giochi 3/5 ore, ma dopo un'ora devi sentirti a tuo agio e se non parti forte e non trovi in fretta le sensazioni, spesso diventa troppo tardi. Questa è la cosa più dura per vincere qui da outsider».

Che è successo a Guga dopo quell'inatteso trionfo?

«Sono state montagne russe: su e giù, su e giù. Sono dovuto venire a patti con le mie aspettative, creandomi una nuova routine e difendendomi dal mondo esterno. Lo stesso sarà per Cecchinato».

Che contraccolpo potrebbe ricevere in caso di sconfitta?

«Ha 25 anni, ha molto tempo, può migliorare molto, se è arrivato fin qui non è un caso, ma deve capire che deve esplorare nuove opzioni. E deve passare per le sconfitte, senza andare nel panico, senza cercare chissà che, puntando sui punti sicuri, sulle cose che funzionano bene. Gli succederà, come a me nel '99 qui a Parigi, di giocar molto meglio del 97 ma di perdere ai quarti. Bisogna rimanere tranquillo nella testa e pensare sempre che l'anno successivo sarà migliore».

Ieri.

Quarti uomini: Nadal b. Schwartzman 4-6, 6-3, 6-2, 6-2; Del Potro b. Cilic 7-6, 5-7, 6-3, 7-5. Semifinali donne: Halep b. Muguruza 6-1, 6-4; Stephens b. Keys 6-4, 6-4.

Tv: oggi Cecchinato-Thiem ore 13 diretta su Eurosport.

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