In Bretagna, i francesi se lo ricordano ancora quando sbarcò dall'Inghilterra, magro come un grissino ma velocissimo, a tratti imprendibile. Lo soprannominarono l'«Anguilla» ma Joel Campbell, costaricense in cerca di gloria, vuole segnare al Mondiale per coronare il suo sogno: tornare a Londra e vestire di nuovo la maglia dei Gunners, club nel quale approdò nel 2011 ma non potè giocare nemmeno una partita perchè le autorità inglesi non gli concessero il permesso di lavoro.
Campbell, tristissimo, attraversò la Manica e migrò al Lorient, club bretone in cui si mise in luce pur partendo dalla panchina. Segnò tre gol e altrettanti ne fece segnare ai compagni, poi lo prese in prestito il Betis Siviglia, quindi l'approdo all'Olympiacos, dove quest'anno ha suggellato la sua stagione migliore, otto gol e 12 assist fra Champions e campionato (vinto), uno straordinario bottino per il giovane attaccante che può giocare da prima o seconda punta.
In Inghilterra gli hanno rimesso gli occhi addosso, il Newcastle lo ha contattato e l'Arsenal per la prima volta ha capito che potrebbe finalmente provare a lanciare questo ragazzo che festeggerà i suoi 22 anni in Brasile (il 26 giugno) durante la Coppa del Mondo. E che sogna di farsi almeno un regalo, magari proprio contro l'Inghilterra che potrebbe presto riaccoglierlo in Premier.
A Campbell si affidano i Ticos del colombiano Jorge Luis Pinto, già ct del Costarica nel 2004 e ora di nuovo in sella dal 2011 dopo una breve esperienza con la nazionale del suo paese. Alla quarta partecipazione al Mondiale, vogliono vestire il ruolo di guastafeste in un girone che loro stessi ritengono di ferro. Al Costarica non manca entusiasmo e allegria dopo una qualificazione arrivata in anticipo e con la squadra probabilmente migliore di sempre. L'ambizione è quindi quella di ripetere l'exploit dell'esordio a Italia 90, quando la matricola costaricense guidata da una vecchia volpe come Bora Milutinovic arrivò sorprendentemente agli ottavi, perdendo poi contro la Cecoslovacchia.
Una rosa di giocatori esperti (in maggioranza militano in squadre europee di medio livello) con Pinto che fa giocare i Ticos con un 5-4-1 tutto corsa e pressing. Il terribile incidente al difensore Oviedo (doppia frattura di tibia e perone) ha fatto fuori dal mondiale una delle stelle annunciate.
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