Comodo avere in squadra un tipo come Higuain. Una volta si diceva con uno così è come mettere i soldi in banca. Oggi, con l'aria che tira non è il caso, meglio cambiare frase, ma la sostanza resta. L'attaccante argentino è il Napoli: dategli il pallone, non importa se rasoterra o alto, e lui semina il panico nelle difese avversarie.
E' accaduto anche a Bergamo, contro un'Atalanta tutt'altro che disposta a fare da materasso, organizzata e abile nel costruire gioco a centrocampo e pericolosa in attacco per merito di Gomez.Il Napoli, specie nel primo tempo, ha tenuto botta, con i due difensori centrali implacabili sullo spento Denis, e soprattutto con Reina, autore di un paio di interventi decisivi, prima in uscita su Moralez, solo davanti a lui, poi deviando in angolo una fucilata di Cigarini. In avanti il Napoli ha sfiorato il gol in una sola circostanza, naturalmente con Higuain, la cui conclusione è stata neutralizzata da Bassi, schierato al posto di Sportiello, bloccato dall'influenza.Alla ripresa sembrava che il copione fosse rimasto identico a quello dei primi 45', invece De Roon , fino a quel momento fra i migliori, ha deciso di fare un regalo natalizio agli ospiti (manata al pallone proveniente dalla bandierina). Rigore che Hamsik ha trasformato col brivido (botta sulla traversa e pallone che rimbalza una spanna oltre la linea bianca: decisivo il dispositivo elettronico in funzione da questa stagione). Immediata la reazione dell'Atalanta: manovra rasoterra tutta di prima fra Moralez, Denis e destro di Gomez nell'angolo basso, imprendibile per Reina.
Sembrava che l'Atalanta potesse prendere in mano il pallino, vista la brillante manovra del suo centrocampo, ma è stato sufficiente battere un calcio d'angolo perchè il Napoli tornasse a condurre: difensori nerazzurri in sonno profondo, testa di Higuain e gol.Una randellata per i padroni di casa che hanno perso lucidità. A complicare le cose sono arrivati gli infortuni di De Roon, messo ko da un fallaccio di Jorginho, giustamente espulso, di Bellini e Raimondi. Il Napoli, in inferiorità numerica, è stato abilissimo, comportandosi da squadra matura: si è assestato davanti alla difesa attirando in avanti gli avversari nell'intento di concedere larghi spazi ai suoi attaccanti. Tattica riuscita alla perfezione.
Sarri ha perciò spedito in campo il veloce Mertens richiamando Insigne, attrezzando così l'attacco con due frecce imprendibili. Un lancio di Hamsik ha permesso a Higuain di inserire il turbo, volare in area a trafiggere il povero Bassi e mettere la parola fine alla storia della partita.
Nel recupero un fallo da ultimo uomo di Paletta su Mertens ha costretto Rocchi ad assegnare un secondo rigore che Hamsik, a dimostrazione di non essere uno specialista del ramo, ha spedito oltre la traversa. Ma i tifosi partenopei non hanno fatto una piega, impegnati com'erano a sognare un triangolino tricolore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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