In cinque anni 400 milioni di attivo in due. Stasera anche il «derby» Di Matteo-Ancelotti

Sulla carta Porto-Basilea appare l'ottavo di finale meno interessante del programma di Champions (che stasera propone anche il “derby italiano” delle panchine tra lo Schalke di Di Matteo e il Real di Ancelotti), invece si tratta di una sfida tra campioni. Di bilancio, di mercato, di sostenibilità. Ogni anno portoghesi e svizzeri cedono parte dei loro pezzi pregiati, fedeli a una filosofia di auto-sostentamento alla quale non è possibile derogare. Eppure ogni anno sono sempre lì, nelle anticamere dei salotti buoni d'Europa. Parlano i numeri: nell'ultimo quinquennio Porto e Basilea hanno incassato globalmente oltre 400 milioni di euro dalle cessioni di giocatori, cifra che sale a 700 milioni se ci si allarga agli ultimi dieci anni. Nelle ultime quattro stagioni il Porto ha sempre piazzato un affare da 40 milioni di euro: Falcao nel 2011, Hulk nel 2012, James Rodriguez nel 2013, Mangala la scorsa estate. E poi ci sono stati i vari Moutinho (25), Fernando, Iturbe (entrambi 15), Alvaro Pereira (12) e Guarin (11), per un saldo complessivo entrate/uscite 2010-15 pari a 151 milioni. Più ristretto invece l'ambito nel quale opera il Basilea, che negli ultimi tre anni ha però battuto due volte il primato della cifra più alta incassata per un giocatore, cedendo prima Shaqiri al Bayern per 12 milioni di euro, quindi Salah al Chelsea per 14. Anche nel caso dei renani la bilancia tra spese e ricavi pende decisamente verso questi ultimi: sono quasi 33 i milioni guadagnati dal mercato nell'ultimo quinquennio.

Il Basilea rappresenta il perfetto esempio di come si possano coniugare bilanci in ordine e risultati. Nel 2010 gli svizzeri si trovavano al 38° posto del ranking Uefa per club, 11 posizioni sotto la Juventus, 29 sotto il Milan e 30 sotto l'Inter. Oggi si sono messi alle spalle i tre club italiani, balzando alla posizione numero 17 grazie a un incremento del 72% del proprio punteggio Uefa. Il tutto mentre le due milanesi sono sprofondate rispettivamente al 20° (Milan) e al 23° posto (Inter), nonostante un saldo di mercato negativo, sempre per il quinquennio '10-15, di oltre 20 milioni. L'unica a reggere è stata la Juventus, ma con un'emorragia di soldi in uscita (143 milioni di disavanzo). Stridente anche il confronto in campo, con i bianconeri che arrancano contro Olimpiacos e Galatasaray, mentre il Basilea batte Chelsea (a domicilio) e Liverpool. Il Porto viaggia ancora più alto: 9° posto nel ranking (nel 2010 era 15°) e bilanci stagionali che fluttuano tra i 40 e i 60 milioni di attivo.

Le nuove pepite sono già pronte, da Jackson Martinez a Brahimi e Alex Sandro, mentre dalla Svizzera rispondono con Embolo (un classe '97), Vaclik e Gonzalez. Ecco perché il suffisso Champions accanto a Porto e Basilea ci sta alla grande.

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