Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato. Doveva essere la sfida tra l'antico e il moderno, tra il pragmatismo di Ancelotti e il virtuosismo di Guardiola, è stata semplicemente una partita divertente, come se ne vedono poche nel calcio noioso di questi tempi. Sarà anche colpa di difese al limite della denuncia, ma certamente lo è per merito di interpreti straordinari, di giocate da show, di fenomeni da palcoscenico, di autentici Champions. Finisce 4-3 per il City, ma di sicuro non è finita qui, perché tra otto giorni al Bernabeu lo spettacolo continua. Garantito.
Cento secondi e il Manchester City è già in vantaggio: Mahrez ricama dribbling sulla destra e serve un pallone perfetto in mezzo all'area; Carvajal e Valverde sono ancora negli spogliatoi, De Bruyne si infila indisturbato e insacca di testa. Dieci minuti e il City raddoppia: Gabriel Jesus si mangia Alaba in piena area e mette alle spalle di Courtois. La squadra di Guardiola sembra di un altro pianeta, quella di Ancelotti è pronta per il lettino dello psicanalista. Anche perché i Citizens sfiorano almeno altrettanti gol, con Mahrez e con Foden. Nemmeno mezz'ora e potrebbe già essere 4-0 per un Manchester che gli unici guai se li crea da solo. Ma come ormai ci ha abituato, il Real trova sempre la forza di risorgere quando è sull'orlo del baratro. Così è stato con il Psg, così è stato con il Chelsea: sempre grazie a Karim Benzema, il capitano, il bomber che sforna gol in Champions da diciassette anni. Al 30' la prima avvisaglia con il colpo di testa di Alaba e al 33' la zampata di Benzema che dopo le triplette negli ottavi e nei quarti rimette in corsa il Real in semifinale: cross di Mendy e il bomber anticipa Zinchenko per il 2-1. Tredicesimo gol in questa Champions, che nel finale diventeranno 14 e 5 reti in 7 sfide al City.
Anche il Real vede le streghe quando incrocia Gabriel Jesus, decisivo con due reti due anni fa e a segno anche ieri. Buon per Ancelotti, però, che il City sprechi un'infinità di occasioni che potrebbero costargli care. Su tutte quella capitata a inizio ripresa sui piedi di Mahrez che centra un palo clamoroso e di Foden che ribatte a porta vuota addosso a Carvajal. Ma il 3-1 è nell'aria e arriva subito dopo per merito di Fernandinho, che entra in emergenza per fare il terzino: il capitano inglese offre allo stesso Foden il cioccolatino da scartare e insaccare di testa. Finita qui? No, perché Vinicius si vendica subito, salta Fernandinho come un birillo, corre per metà campo palla al piede e infila Ederson. Ma il City non ci sta e affida a un'invenzione di Bernardo Silva (su contestato vantaggio dell'arbitro) il gol del poker strameritato.
La sfida dei fenomeni però è anche sfida di follie, come quella di Laporte che regala un assurdo fallo di mano agli spagnoli per il rigore a cucchiaio di Benzema. Quello che mancava al luna park di Manchester. Stasera Liverpool-Villarreal (ore 21, Amazon Prime Video).
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