CR7 sul ring. Con un pugno suona la sveglia al calcio in tv

Ci sarà rimasto male chi considera Cristiano Ronaldo uno spot del calcio moderno. Soprattutto le tv che contribuiscono abbondantemente ai cospicui stipendi

CR7 sul ring. Con un pugno suona la sveglia al calcio in tv

Ci sarà rimasto male chi considera Cristiano Ronaldo uno spot del calcio moderno. Soprattutto le tv che contribuiscono abbondantemente ai cospicui stipendi. Tutti sappiamo che senza gli introiti televisivi dei club, CR7, Messi e un bel gruppetto di Paperoni dovrebbero abbassare le pretese. Ma, suvvia, almeno sprecarsi di vedere altro calcio in Tv, che non sia il suo, ci starebbe. Invece Ronaldo si nega, snobba, assimila quella sonnolenza degustativa come fosse uno di noi, miseri dal piede rozzo: annoiati dal troppo che stufa. Il re del football ci parla di una imprevedibile distrazione, qualcosa che spiega il piacere narciso per il suo fisicone. «Se devo scegliere tra una partita di calcio oppure un match di boxe o Ufc, in tv preferisco guardare la boxe. Quando ero al Manchester, un allenatore faceva pugilato con me. Praticarlo fa bene anche per giocare a pallone: affina i sensi e impari a muoverti». Ecco spiegata, per esempio, la naturalezza di un passo laterale. Ma Ronaldo, che preferisce la boxe, diventa spot per uno sport di nobile decadenza. Dopo il Tyson over 50 rigenerato, che ha portato 66 milioni di dollari di incasso pay tv, ci mancava il ronaldiano colpo di frusta. Ci fosse stato ai tempi di Hagler o Monzon, pesi medi come lui, chissà cosa ne sarebbe scaturito: business e magari qualche posa in palestra. Non altro, perché quelli picchiavano davvero forte. Invece stavolta Cristiano ha rifilato un uppercut al calcio, servo delle sue fortune, facendo coppia con Gennadiy Golovkin, kazako campione mondiale dei medi per otto anni di fila: insieme hanno realizzato una docu-serie tv. Tutto serve per far parlare, dunque il marketing è salvo, anzi arricchito. Le televisioni ne godono ugualmente e, magari, useranno questo snobismo per dire ai club cui versare fior di milioni: pago meno, perfino CR7 dice che si annoia. E non fa audience.

Discorso dell'irreale ma vedremo se le società, prima o poi, non faranno i conti con la noia provocata dalle maratone di questi anni. Non a caso in Italia ci siamo stufati del campionato a 20 squadre: troppe partite, minor attrazione. E ci voleva l'uppercut di Ronaldo per trovare un paladino che ci salvasse dal bieco appisolamento.

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