E adesso Buffon spiegherà al pm le sue uscite

Il portiere verrà ascoltato a Cremona Criscito-Bonucci, strano doppiopesismo

E adesso Buffon spiegherà al pm le sue uscite

Il portiere, il magistrato e una frase a dividerli: «Chi conosce il calcio e lo vive giorno dopo giorno sa cosa succede. In alcuni casi si dice: meglio due feriti che un morto». Il pm di Cremona Roberto Di Martino, a margine della conferenza stampa, non aveva voluto commentare il virgolettato di Gigi Buffon che suonava un po’ come giustificazione di certi taroccamenti nel calcioscommesse. Ma quell’affermazione del numero uno azzurro adesso potrebbe essere tra i temi da affrontare nei prossimi giorni quando proprio Buffon verrà convocato dalla procura lombarda e interrogato dal pm come persona informata sui fatti, comunque estranea al network delle puntate illecite. Il passaggio in procura del capitano della nazionale nell’imminenza degli Europei è l’ennesimo «segnale» che Cremona manda alla procura federale in pochi giorni, dopo il blitz all’alba nel ritiro dell’Italia, a Coverciano, e l’iscrizione nel registro degli indagati di due azzurri: Mimmo Criscito, che per questo motivo non andrà agli europei, e Leonardo Bonucci, che per lo stesso motivo è tra i convocati.

LA GUERRA FRA PROCURE

La «tensione» tra la procura lombarda e via Allegri ha le sue radici nella sfilata di calciatori per le audizioni sul versante della «giustizia sportiva». Quelle testimonianze, troppo presto finite sui giornali per la frenesia di chiudere parte dell’inchiesta sportiva prima della conclusione degli accertamenti penali, hanno avuto un impatto negativo sulle indagini di Cremona poiché indagati e testimoni nel filone lombardo hanno potuto sapere che cosa avevano dichiarato agli organi della Federcalcio coindagati e protagonisti vari. E correggere, di conseguenza, il tiro. Non va dimenticato che all’alba della prima tranche dell’inchiesta, quando le indagini sembravano ristagnare in un giro di scommesse legato alle serie minori, a innescare la polemica era stata proprio la Federazione. Replicando al pm Di Martino, che aveva detto di avere «la sensazione» di combine anche in serie A, il presidente della Figc Abete aveva ringhiato: «I condizionali non mi sono mai troppo piaciuti, l’italiano lo conosciamo tutti e con i “ci sarebbe“ e le “sensazioni“ si determinano solo danni (…) la Procura di Cremona ha fatto gli accertamenti per mesi e individuato 18 partite che hanno portato a 16 arresti e 28 indagati: più di questo non c’è». E proprio Buffon, quello stesso giorno, aveva tirato un siluro: «Siamo l’Italia di piazzale Loreto, basta un nome in prima pagina e tutto viene infangato».

DUE PESI E UN’ESCLUSIONE

Il tempo, va detto, in alcuni casi sembra aver dato ragione a Di Martino anche perché certe sue «sensazioni» hanno trovato il riscontro in atti tecnici di indagine che hanno portato a scoprire l’organizzazione di scommettitori e a produrre una serie di «ammissioni di responsabilità» riguardo la serie A. Discorso a parte meritano non tanto le indagini sugli azzurri Criscito e Bonucci, che si sono sempre professati estranei a ogni addebito, quanto il trattamento loro riservato, essendo entrambi «indagati» per il medesimo reato, per escludere dalla nazionale in pochi minuti l’ex genoano e non anche lo juventino. A coinvolgere Bonucci è stata le testimonianza di Andrea Masiello, suo ex collega al Bari, considerato attendibile, che parla del presunto «biscotto» in Udinese-Bari. Per Criscito, invece, sono decisive le foto che lo ritraggono insieme a Sculli, a un pregiudicato e a due ultras prima del match con la Lazio. Perché Criscito fuori dal giro azzurro e Bonucci no se la posizione processuale è la stessa? Che ragionamento è quello di Abete che non vede «alcuna riserva» nel confermare Bonucci nella rosa per Euro2012 perché «la situazione è diversa» visto che «ci siamo informati a 360 gradi». Diversa perchè? Forse perché uno, da indagato, è stato perquisito e l’altro no come lascia intendere Prandelli («la cosa più fastidiosa è che qualcuno ha accostato la vicenda di Bonucci a quella di Criscito: Bonucci non ha ricevuto alcun tipo di avviso dalla procura, per questo viene con noi»)? Perché, allora, la procura dopo due giorni ancora non smentisce la notizia data da tutti i giornali di Bonucci indagato? Vale più una foto delle parole di un Masiello qualsiasi? Eppoi con chi si è informato il presidente Abete?

I «NUOVI» INDAGATI

Intanto, dalla richiesta d’arresto dei pubblici ministeri, parzialmente accolta dal Gip, emergono i nomi degli altri calciatori indagati ma non colpiti da alcuna misura.

Tra questi Massimiliano Benassi del Lecce, Stefano Ferrario e Antonio Rosati (l’anno scorso in forza al Lecce), l’ex interista Nicola Ventola (coinvolto per Chievo-Novara di Coppa Italia), il brasiliano del Chievo Luciano (che a verbale aveva detto di non aver mai scommesso, e che per motivi religiosi non lo avrebbe mai potuto fare) i fratelli Michele e Federico Cossato, l’attaccante dell'Ascoli Andrea Soncin, il centrocampisca padovano Vincenzo Italiano, l’ex calciatore del Milan, poi al Genoa, Kakha Kaladze e Luca Aureli, amico del laziale Mauri,e titolare di un’agenzia di scommesse, compagno della titolare di una sim «coperta» in uso al capitano biancoceleste.

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