Toro capolista a punteggio pieno, con la seconda rimonta in altrettante partite: dopo il Frosinone, ieri la vittima della furia granata è stata la Fiorentina. Passata in vantaggio quasi subito, superata nella ripresa con tre gol in dieci minuti. Marcos Alonso per cominciare, poi Moretti, Quagliarella e Baselli: granata in paradiso, viola increduli e con la sola soddisfazione di avere visto tornare in campo Giuseppe Rossi 469 giorni dopo l'ultima partita ufficiale giocata, proprio contro il Toro il 18 maggio 2014.
Match incredibile, rivoltato come un calzino dai padroni di casa dopo che erano stati gli ospiti a fare la voce grossa nel primo tempo, quando Marcos Alonso aveva segnato di destro ribadendo in rete la respinta di Padelli su colpo di testa di Kalinic. Lo spagnolo aveva poi avuto la brutta idea di festeggiare sotto la curva Maratona e di fare il gesto del torero al cospetto dell'enorme simbolo della società granata. Si era quindi beccato un giallo e le occhiatacce del suo stesso allenatore Paulo Sousa, oltre a tonnellate di fischi (più una successiva entrataccia di Maxi Lopez) che gli sono piovuti sul capo ogni qualvolta avrebbe toccato il pallone di lì in avanti.
I viola avrebbero anche potuto raddoppiare di lì a poco, salvo prendere atto del cambio di decisione di Tagliavento, il quale decideva di non concedere più il rigore inizialmente fischiato per un intervento di Moretti su Kalinic.
Il Toro andava al riposo quasi anestetizzato dal palleggio viola, salvo svegliarsi con l'ingresso in campo di Maxi Lopez: Moretti pareggiava in acrobazia su calcio d'angolo, Quagliarella beffava Tatarusanu in uscita e Baselli indovinava un missile da trenta metri che chiudeva i conti con un quarto d'ora di anticipo.Per i granata, in vetta alla serie A dopo 180 minuti di campionato per la prima volta dopo 22 anni, la notte diventava quasi inaspettatamente (ma meritatamente) dolcissima.
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