Errani sfida Vinci il doppio si sdoppia

Errani sfida Vinci il doppio si sdoppia

«L'amicizia di Sara vale più di una semifinale in uno slam. Al rientro negli spogliatoi, era lì ad aspettarmi. Ci siamo abbracciate e abbiamo pianto lacrime di gioia, ma anche di paura e nervosismo. Sono felice, siamo felici, insieme vivremo un momento unico. E, comunque vada, un'italiana sarà in semifinale. Chi sarà? Ma lei... E quando ci ritroveremo a cena le darò un pugno», così Roberta Vinci, scaramantica di natura. Più contenute le espressioni di Sara Errani: «E' il mio anno magico, per la terza volta sono nei quarti di un major. Adesso la sfida con la persona a me più cara. E' la legge del tabellone, va bene così. Non so come finirà. Ma in campo darò tutto, bisogna dare tutto. Poi amiche come prima». L'appuntamento con la storia non ha cambiato le loro abitudini, ad esempio la cena allo stesso tavolo con i rispettivi coach. Sorelle contro, insomma. I precedenti sono favorevoli (3-2) alla Errani che a marzo ha battuto l'avversaria per 6-4, 6-1 nel torneo di Acapulco. Dalla sua parte anche le quote dei bookmaker: 1,85 contro 1,92. Peccato che in semifinale la vincente se la vedrà probabilmente con Serena Williams…
Le confessioni delle due ragazze mettono a nudo gli umori e le emozioni che caratterizzeranno il derby in programma oggi sul cemento di Flushing Meadows. Mai un'azzurra ha raggiunto un risultato così straordinario. O meglio c'era arrivata nel lontano 1930 Maud Levi Rosenbaum, americana di Chicago che, tre anni prima, aveva ottenuto la nostra cittadinanza sposando il barone Giorgio Di Giacomo Levi. Tutta un'altra storia. E' la prima volta in assoluto, questo sì, di un quarto tutto italiano in un major. E pensare che si pensava a un declino inarrestabile del nostro tennis femminile dopo il flop di Francesca Schiavone e il problema al polso di Flavia Pennetta. Invece Errani e Vinci hanno cancellato l'amara previsione con un'annata straordinaria: la prima, venticinquenne bolognese, è arrivata in finale al Roland Garros e ha vinto quattro tornei; la seconda, tarantina di 29 anni, s'è affermata a Dallas. Insieme hanno trionfato sette volte in doppio vincendo a Parigi e perdendo d'un niente agli Australian Open: da lunedì saranno in testa al ranking di doppio. In singolare l'Errani salirà all'ottavo posto mentre la Vinci raggiungerà la quindicesima posizione. E' la dimostrazione di come la tenacia e il talento possono avere ragione di tante rivali più forzute, muscolose e alte. A malapena le nostre campionesse arrivano a 164 cm.
Vale la pena allora di riavvolgere il nastro del torneo e capire come le azzurre sono approdate ai quarti, in entrambi i casi contro pronostico. L'Errani (testa di serie numero 10) ha battuto la Kerber (6) come al Roland Garros, variando il gioco all'inverosimile per togliere qualsiasi punto di riferimento alla tedesca: 7-6, 6-3 il risultato impreziosito dall'84% di punti conquistati con la prima di servizio. E qui s'è apprezzata l'intelligenza di Sara che, non avendo una battuta potente e veloce, ha cercato di mettere dentro il maggior numero possibile di prime. La sua continuità ha fatto il resto: meno vincenti (25 a 35) ma anche meno errori forzati (21 a 38). Sull'onda di questo successo la Vinci (20) ha disputato una partita perfetta contro la numero 2 del seeding, la polacca Radwanska, che l'aveva battuta nei quattro precedenti. Splendida di dritto, ha messo in difficoltà la rivale con il rovescio in back a una mano, una rarità nel circuito. E poi nessuna gioca a rete come le nostre fanciulle che hanno avuto percentuali mostruose: 82% Sara, 70% Roberta. Per il divertimento del pubblico.
Ma non c'è da stupirsi visto il valore delle “sorelle” in doppio dove ieri hanno battuto Goerges e Peschke per 6-2, 7-6 e raggiunto la semifinale.

Niente vieta che ripetano il bis degli Internazionali di Francia, soprattutto dopo l'eliminazione delle sorelle Williams nei quarti ad opera di Kirilenko-Petrova. Ma il singolare, siamo sinceri, vale doppio. E non è solo un gioco di parole.

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