EURODELIRI

EURODELIRI

Ma come sono graziosi gli stadi degli Europei. Peccato siano piccoli e al completo. Pazienza, c’è mamma Rai che pensa ai suoi figli. Ai tanti turisti italiani decisi a passare una fetta di giugno in Austria e ai tantissimi connazionali che in Svizzera si sono trasferiti da una vita. O viceversa. Così ieri sera un sacco di gente si è piazzata davanti alla tv, a Salisburgo come a Locarno, pensando di gustarsi Italia-Olanda col commento di Civoli. Niente, lo schermo è rimasto implacabilmente nero per tutta la partita. Nero pece per un’ora e tre quarti, intervallo compreso. Idem per il prologo e il dopopartita. Come del resto era successo domenica per la Formula 1. Al posto di Buffon e Raikkonen nemmeno un documentario sulle formiche in amore. Manco un cartello per avvertire l’ignaro spettatore. Complimenti per la sensibilità. E l’educazione. Questa è la Rai che mette lo sport fuorilegge per chi sta all’estero.

In compenso vacanzieri e lavoratori lontani possono bearsi con Oggi al Parlamento, le facezie e le ricette di Vissani e con Appuntamento al cinema. Meno male, così il pizzaiolo napoletano di Klagenfurt può sapere in tempo utile quando esce l’ultimo Indiana Jones. In Italia, beninteso.

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