EURODELIRI

EURODELIRI

È come andare al cinema e, invece di entrare in sala, farsi raccontare la trama dalla cassiera. Succede durante le partite dell’Italia: mentre la Rai trasmette la diretta, vedi l’altra sera Italia-Francia e, c’è da giurarci, domenica per Italia-Spagna, un folto gruppo di pseudogiornalisti, ex calciatori e opinionisti di infimo rango (e altissima spocchia) si riuniscono in certe tv private. Dando sfogo inesauribile a passioni e rancori, pro o contro il Milan, la Juve, l’Inter e la Roma. Le altre squadre? Non pervenute. Con contorno di estenuanti balle sul calciomercato delle solite quattro. Era già accaduto un mese fa per la finale di Champions tra Chelsea e Manchester United, tra parentesi la più emozionante partita dell’anno. Macché, loro imperterriti a blaterare, sempre più accalorandosi, di Ronaldinho al Milan e fandonie assortite, con continui riferimenti a gente che non hanno mai visto giocare. Per forza, sono sempre a berciare in tv.

Ma, se non altro, questi patetici ultrà, umoristicamente definiti esperti, una giustificazione ce l’hanno: sono pagati per dire le identiche amenità che la gente comune ripete tutti i giorni al bar. Gratis. Con tutta la buona volontà non si capisce invece come ci sia qualcuno che li stia ad ascoltare. Soprattutto quando su Raiuno giocano gli azzurri. Povera Italia. E, stavolta, la Nazionale non c’entra.

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